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Nelle chat di Elena Ceste con l'ex fidanzato i misteriosi silenzi di un anno fa
Cronaca

Nelle chat di Elena Ceste con l'ex fidanzato i misteriosi silenzi di un anno fa

È passato un anno da quei mesi dell'autunno 2013 che per Elena Ceste potrebbero aver rappresentato un periodo di preoccupazione e delusione, così come evidenziato da alcune testimonianze giunte

È passato un anno da quei mesi dell'autunno 2013 che per Elena Ceste potrebbero aver rappresentato un periodo di preoccupazione e delusione, così come evidenziato da alcune testimonianze giunte dopo la sua scomparsa, risoltasi in modo tanto tragico lo scorso 18 ottobre, con il suo ritrovamento sul fondo del rio Mersa, a meno di un chilometro da casa. Ad un'amica, i cui genitori abitano nella casa accanto a quella della mamma di Motta, aveva raccontato piangendo che una persona che credeva amica l'aveva tradita e che su di lei si stavano facendo chiacchiere.

Nello stesso mese di ottobre, secondo quanto ha raccontato il parroco della chiesa di Motta, si era confidata con lui: era preoccupata e aveva cercato di tranquillizzarla. Durante una domenica trascorsa con i familiari nella casa di Govone, Elena, sempre secondo quanto raccontato dagli stessi familiari, aveva detto che doveva rientrare per chiarire qualcosa con il marito. Ma sembrerebbe che avesse inoltre confidato ad altri conoscenti di avere avuto l'impressione che qualcuno esercitasse una sorta di "controllo" sul suo telefono e sul suo profilo Facebook.

Proprio attraverso le conversazioni in chat su Facebook con Paolo Lanzilli, torinese a cui era stata legata nel periodo dell'adolescenza e vicepresidente del comitato che conta 1.700 iscritti e chiede «verità e giustizia» per Elena (ne è presidente Morena Deidda, sua compagna delle superiori), si può notare un forte cambiamento nel modo di dialogare della donna nell'autunno che ha preceduto la sua scomparsa. I toni fino al mese di settembre sono molto rilassati: Elena racconta dei suoi impegni a casa, si interessa delle vacanze di Paolo, dicendo che lei invece non farà le ferie perché «in estate la campagna dà molto lavoro, le farò a casa se per caso mio marito decide di partire con i figli per andare a trovare i parenti in meridione».

Invia a Paolo gli auguri per il suo onomastico, gli dice che ha pubblicato le foto di una cerimonia di famiglia nel caso volesse guardarle, racconta del suo licenziamento nel '99 per sposarsi, del suo trasferimento in Campania per seguire il marito e dei quattro anni vissuti a Govone prima di stabilirsi a Motta di Costigliole nella villetta di strada San Pancrazio. L'ultima "vera" conversazione è del 26 agosto, in cui Elena dice che le vacanze «ancora devono incominciare, mio marito è in ferie da domani fino all'inizio scuola».

A quasi un mese di distanza un nuovo messaggio in cui la donna parla delle foto del matrimonio di un parente di Paolo: «auguroni per lui e la moglie che possano essere felici sempre!». Proprio a quest'ultimo messaggio, inviato il 22 settembre 2013, Lanzilli risponde: «È un po' di tempo che non ti vedo su Facebook: tutto bene?». Elena non risponde a quel messaggio. Arriva il 25 ottobre, giorno del compleanno di Elena: Paolo le scrive un messaggio di auguri, lei risponde il mattino successivo, con un succinto «grazie».

Passano quasi due mesi: l'11 dicembre Paolo scrive ad Elena: «Ma cosa è successo che ti eri disattivata, tutto bene? Ciao». La risposta di Elena giunge sei giorni dopo, alle 7 del mattino, ed è molto secca: «Sì tutto bene grazie ciao». «Non mi ha mai dato spiegazioni», ci conferma Lanzilli. L'ultimo contatto tra i due è del 1° gennaio 2014: è Elena a scrivere «Buon Anno!», un messaggio che ha inviato anche ad altri conoscenti. Ma dopo quell'autunno nessuna delle persone vicine ad Elena nota cambiamenti, preoccupazioni o malesseri: è la Elena di sempre per i suoi familiari, nulla avrebbe notato il parroco e dice il suo medico di famiglia, il dottor Mario Gozzelino, che l'ha incontrata appena quattro giorni prima della scomparsa del 24 gennaio: «L'ho trovata radiosa come sempre, tranquilla, allegra, con un'immensa gioia di vivere».

Gli inquirenti che da oltre nove mesi indagano sul caso hanno raccolto testimonianze, analizzato telefoni e computer, verificato i movimenti di quel mattino di diverse persone. Unico indagato dalla Procura, almeno in questo momento, rimane il marito, per «omicidio e occultamento di cadavere». Mentre si attendono i risultati degli esami dell'autospia sui resti di Elena, dai quali potranno forse giungere risposte al mistero che avvolge la sua fine.

Marta Martiner Testa

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