Osservando gli ultimi eventi e gli ultimi "convegni" dove si parlava, per l'ennesima volta di Unesco e sul cosa si "dovrebbe" fare, vorrei lanciare qualche riflessione qui su
Osservando gli ultimi eventi e gli ultimi "convegni" dove si parlava, per l'ennesima volta di Unesco e sul cosa si "dovrebbe" fare, vorrei lanciare qualche riflessione qui su cosa è ancora possibile realizzare.
Il primo consiglio é quello di inserire nel Comitato Unesco almeno un rappresentante dei produttori vitivinicoli perché autori e custodi di tanta bellezza.
Il progetto di comunicazione e sostegno al riconoscimento Unesco deve partire dai vini prodotti nelle varie zone perché il vino è l'alfiere del territorio ed ha una capacità aggregante unica.
Partire (anche se partire non mi piace) dai vini, poi, é davvero semplice e vorrebbe dire partire con contenuti sostanziosi e nomi già ben conosciuti: Roero, Barbaresco, Barolo, Moscato di Canelli, Barbera del Monferrato Superiore ed il Nizza.
Il Nizza l'ho volutamente messo in quella posizione perché é l'ultimo arrivato e, con la vendemmia 2014 appena conclusa, si chiamerà semplicemente con il suo nome, quel "Nizza docg" a lungo sognato dai produttori e che sarà disponibile ai consumatori a partire da luglio 2016.
Il vino come centralità della cultura di un territorio ove cultura sia la summa di tutte le risorse fisiche e non, delle nostre popolazioni.
In fondo non serve scervellarsi troppo, basta seguire il ritmo della natura scandito dai vigneti e dai loro vini; ogni periodo si presta ad una comunicazione diversa e con un target diverso.
Perché non immaginare un progetto di comunicazione territoriale e di turismo strategico avente come colonna vertebrale la vita di un vigneto?
Non ci avete mai pensato a come cambiavano le abitudini giornaliere, i ritmi, i cibi e gli orari dei nostri cari in base alle diverse stagioni, alla diversa luminosità e temperatura?
Raccontandoci diventeremmo interessanti per il turista ed il consumatore che, al contempo, si affezionerebbero ai nostri territori.
Raccontare, Telling stories, Story telling: sono tre parole/frasi ricorrenti sul web perché é il sistema di organizzare una storia facendola diventare un contenuto importante a disposizione di chiunque lo ricerchi.
Immaginate se tutto ciò che avviene sui nostri territori invece di essere mal comunicato, di essere offerto in ordine sparso, di non rispettare le regole del web tanto da essere difficilissimo da trovare, fosse invece messo a sistema in un unico grande progetto.
Lascio a voi immaginare che valenza aggregante avrebbe e che "peso" per il ritorno turistico avrebbe un contenitore così ampio, strutturato e scandito dai diversi colori delle nostre meravigliose vigne.
I colori, i profumi, i panorami, la storia ce l'abbiamo. Dobbiamo solo imparare a raccontarli con una sola voce forte e potente. Quella del web.
Gianluca Morino