Mercoledì mattina, i metalmeccanici di UIL e CISL hanno protestato sotto la sede del Partito Democratico, in piazza Statuto, ma per loro le porte sono rimaste chiuse. Un dato di fatto che proprio non
Mercoledì mattina, i metalmeccanici di UIL e CISL hanno protestato sotto la sede del Partito Democratico, in piazza Statuto, ma per loro le porte sono rimaste chiuse. Un dato di fatto che proprio non è andato giù ai lavoratori e sindacati, i quali avevano chiesto di incontrare i dirigenti provinciali del partito, per spiegare le ragioni della loro protesta. La manifestazione era stata, infatti, annunciata un mese prima e organizzata per dire no ai provvedimenti contenuti nel Jobs Act e alla Legge di Stabilità.
Il perché, per la prima volta, una manifestazione sindacale fosse stata organizzata sotto la sede di un partito è spiegato da Armando Dagna, segretario generale della UIL di Asti: «Abbiamo scelto di protestare sotto la sede del PD perché è il partito del nostro Presidente del Consiglio, il quale ne è anche Segretario. Volevamo mandare un messaggio forte e chiaro alla politica e al Governo. Questa riforma del lavoro, così disegnata, non funziona». Negli intenti dei delegati di FIM e UILM lidea di consegnare alla segreteria, e allinterno delle stanze della sede del partito, un documento contenente le osservazioni dei sindacati astigiani sul Jobs Act. «Questo non è stato possibile continua Silvano Uppo, segretario UILM perché al nostro arrivo la sede era chiusa. Eppure erano stati avvertiti della nostra iniziativa».
Ad accoglierli in piazza cera Carlo Gentile, Segretario cittadino del PD il quale si è reso disponibile ad accogliere il documento. Gesto che non ha, però, placato gli animi. «Un modo di fare inaccettabile. Non si può pensare di discutere di argomenti così delicati per strada. E una mancanza di rispetto. Con questo gesto il PD chiude le porte in faccia ai lavoratori» è il commento amaro di Tino Camerano segretario provinciale di FIMCISL. Insomma, una polemica che scotta e a cui risponde lo stesso Carlo Gentile: «Tutto ciò è mera strumentalizzazione. Martedì mattina, insieme al Segretario Provinciale Giorgio Ferrero, ho incontrato i delegati di FIMCISL e UILM. Fin dallinizio avevamo avvisato che la sede sarebbe rimasta chiusa per evitare intrusioni di esterni non facenti parte della manifestazione sindacale e allo stesso tempo dato la nostra disponibilità a inviare una delegazione al presidio, per ascoltare i presenti e ricevere dai Segretari di UILM e FIM il documento di critica al Jobs Act».
Per il PD astigiano i sindacati erano dunque stati avvisati e resta il proposito di organizzare un assemblea pubblica in cui parlare di lavoro. «Nella speranza che non sorgano nuovamente equivoci o cambi di linea da parte di FIM e UILM» conclude Carlo Gentile.
Lucia Pignari