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Mobilitazione Uil e Fim-Cisl«Giovani e donne senza lavoro»
Economia

Mobilitazione Uil e Fim-Cisl
«Giovani e donne senza lavoro»

Una manifestazione di mobilitazione e sensibilizzazione, per manifestare aperto dissenso sui provvedimenti contenuti sia nella Jobs Act (legge delega, che continua il percorso parlamentare sulla

Una manifestazione di mobilitazione e sensibilizzazione, per manifestare aperto dissenso sui provvedimenti contenuti sia nella Jobs Act (legge delega, che continua il percorso parlamentare sulla proposta di modifica della legislazione in materia di lavoro e ammortizzatori sociali) sia nella Legge di Stabilità. E' quanto organizzano la Uil di Asti e le sue strutture di categoria, tra cui la Uilm, insieme alla Fim?Cisl. L'iniziativa si terrà questa mattina, mercoledì, dalle 9,30 alle? 10 circa, sotto la sede del Pd di Asti. Alla mobilitazione parteciperanno lavoratori e cittadini, che in corteo raggiungeranno poi il presidio unitario di Cgil, Cisl e Uil, presso la sede Inps.

«L'iniziativa -? spiega Armando Dagna, segretario generale della Camera Sindacale Territoriale di Uil Asti e Cuneo -? è nata dai metalmeccanici Uil e Cisl, ma coinvolgerà tutte le categorie. Saremo quindi in prima fila, accanto ai metalmeccanici, per significare al presidente del Consiglio, nonché segretario nazionale del Pd, il grave momento di crisi del nostro territorio, che ha tutti i problemi del Paese e anche qualcuno in più. Ad esempio, Asti ha il più alto tasso di disoccupazione in Piemonte. Tasso che diventa spaventoso circa la disoccupazione giovanile e femminile, al punto da rendere il nostro territorio una piccola "enclave" del Sud Italia».

La Uil sottolinea poi che intende porre l'accento su tre questioni: la prima circa il fatto che «è chiaro l'intento di individualizzare il rapporto di lavoro, esautorando di fatto la negoziazione collettiva a tutti i livelli: da quelli di politica economica agli strumenti del Welfare sia per i lavoratori sia per i disoccupati e i pensionati; la seconda questione riguarda il ridimensionamento delle tutele individuali, garantite da Costituzione e norme europee; il terzo punto, infine, si rifà alla "delegittimazione della rappresentanza sociale rcionosciuta solo alle parti datoriali».

Viene inoltre «ribadita l'assurdità della questione Provincia, che fa pagare a lavoratori e cittadini la presunta riforma e il taglio istituzionale». Di fronte a questo stato di cose, la Uil di Asti ritiene che «si siano trovate comuni volontà e messe tra parentesi le differenze», per cui auspica «si possa ricercare un'altrettanto comune iniziativa, che contribuisca alla discussione regionale e nazionale, trovando, anche a questi livelli, una sintesi e una risposta forte».

Manuela Zoccola

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