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I conti aperti delle aziende
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I conti aperti delle aziende

E’ una fotografia indelebile quella rimasta nella memoria di Biagio Riccio, presidente Confartigianato Asti, del momento in cui, una mattina di vent’anni fa, si rese conto che parte della città e

E’ una fotografia indelebile quella rimasta nella memoria di Biagio Riccio, presidente Confartigianato Asti, del momento in cui, una mattina di vent’anni fa, si rese conto che parte della città e dei dintorni era sott’acqua. «Ricordo – afferma – la disperazione, il grande esercizio di volontariato, ma anche l’assenza di agevolazioni, grazie a Maroni, per le imprese alluvionate». Riccio richiama quindi l’attenzione “sulla querelle dei mutui agevolati,” per poi denunciare: «Quella di Asti, nel ’94, è stata l’unica alluvione che non ha beneficiato di una legge o di un aiuto dello Stato, ad eccezione appunto dei mutui. In particolare – spiega – non fu applicata la legge che prevede la sospensione, pari al 90%, del versamento dei contributi Inps, finché vige lo stato di calamità naturale.

Nel 2006, Confartigianato lesse però che la legge era ancora valida, quindi fece recuperare, attraverso un lungo iter giudiziario, ai 430 nostri associati, che erano stati alluvionati, i contributi comunque versati. Di quelle 430 attività, 250 sono rimaste in piedi, le rimanenti hanno chiuso per l’alluvione e per altre ragioni. Resta, ad oggi, il problema che l’Inps vuole indietro quei contributi». Non da ultimo, Riccio si dice preoccupato che «una calamità come allora possa ripetersi, perché non sono stati usati gli strumenti adeguati per fare rinascere il territorio e manca del tutto una progettualità».

Sulla questione relativa ai contributi Inps o Inail interviene anche Maurizio Spandonaro, direttore dell’Unione Industriale di Asti: «A distanza di 20 anni – dichiara – ci sono ancora partite aperte. Stiamo seguendo, infatti, diverse aziende, per vie legali con Inps, per il recupero dei contributi versati all’epoca. A certe imprese potrebbero essere restituite somme importanti, mentre ad altre è l’Inps che vorrebbe chiederne la restituzione. Stiamo cercando, perciò, di aiutare queste aziende a risolvere positivamente la diatriba, che non riguarda solo realtà astigiane. Intanto, si attende il pronunciamento della Commissione europea, che dovrà dire se il provvedimento sulla possibilità di non versare il 90% dei contributi era inteso come aiuto dello Stato».

m.z.

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