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Brumat: «L’ignoranza non è più un alibi»
Cultura e Spettacoli

Brumat: «L’ignoranza non è più un alibi»

L'ignoranza non è più un alibi: oggi l'apprendimento è possibile, a costo zero, via web, per esempio con i MOOC (Massive Online Open Courses) trasmessi in Rete dalle migliori università

L'ignoranza non è più un alibi: oggi l'apprendimento è possibile, a costo zero, via web, per esempio con i MOOC (Massive Online Open Courses) trasmessi in Rete dalle migliori università del mondo. Continuare a imparare serve ad affrontare le nuove sfide di un mondo che cambia; l'alternativa è "rimanere indietro", affrontando nuovi problemi con modelli obsoleti. Questa una delle tesi del docente Carlo Brumat Hacker, ospite martedì del Teatro Alfieri in un evento a cura dell'Unione Industriale e dell'Ordine dei Giornalisti del Piemonte.

«Sbagliano le aziende che, causa crisi, tagliano i costi per fare meglio le cose vecchie -? ha spiegato l'ospite -? Bisogna andare incontro alla nuova domanda. Come la Philips, che si è concentrata con successo sull'elettromedicale e sul monitoraggio casalingo». Nuove opportunità? La tecnologia applicata alla salute, legata all'invecchiamento della popolazione; ma anche la cosiddetta "Internet delle cose", periferiche "intelligenti" che comunicano tra loro tramite sensori e reagiscono alle situazioni: «C'è una seconda economia automatizzata, tramite algoritmi, che avviene velocissima e quasi a nostra insaputa. Tra le prospettive ci sono gli emotional robot, in grado di "leggere" le emozioni umane».

Il rischio possibile, certo, è il tecnofeudalesimo: persone con abilità non più richieste, divario netto con l'aristocrazia delle grandi aziende digitali, il cui margine lordo arriva fino all'85% (nell'industria tradizionale è del 25%). E il posto di lavoro, in senso stretto, potrebbe non esistere più: «Saranno associazioni temporanee di talenti, senza barriere geografiche, su singoli progetti, come nella produzione di un film».

Riguardo all'agroalimentare, consigli per l'Astigiano? «Attenzione alla concorrenza: i grandi dell'agricoltura Usa produrranno in modo biologico in Ucraina». E in merito all'industria? «Servono iniezione di conoscenza e adeguamento alla nuova domanda: oggi le persone agli edifici chiedono salubrità, sicurezza e tecnologia».

f.g.

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