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Attualità

Brignolo: «Enolandia? La faremo noi
e unirà vino, musica e cultura»

Se da un lato l’ex sindaco Giorgio Galvagno rilancia la sua idea di Enolandia come terra del vino di cui Asti ne è l’autorevole capitale, l’attuale primo cittadino Fabrizio Brignolo risponde

Se da un lato l’ex sindaco Giorgio Galvagno rilancia la sua idea di Enolandia come terra del vino di cui Asti ne è l’autorevole capitale, l’attuale primo cittadino Fabrizio Brignolo risponde alla provocazione con un progetto articolato che punta proprio nella direzione del vino quale brand importante per l’economia del territorio. Sotto un certo profilo Galvagno e Brignolo si incontrano sull’idea, ma si diversificano sulle modalità appllicative, come ha sottolineato l’attuale sindaco. “Galvagno ne ha parlato ma non ha mai redatto nessun documento concreto – ha affermato Brignolo – noi invece, sitiamo lavorando concretamente per dare corpo alla nostra idea”.

Ma in cosa consiste questa idea e con quali soldi verrà finanziata? Intanto, come afferma Brignolo, il progetto non ha ancora un nome. Questo verrà dato nei prossimi giorni ragionandoci ancora sopra. Del resto gli amministratori hanno affidato ad un professionista l’incarico di ordinare tutte le loro idee, di sistematizzarle e quindi potrà dare anche un contributo per trovare una denominazione efficace. Per ora lo definiscono per comodità “Asti vino e cultura”. Anche se è ancora da affinare, questa dicitura racchiude in sé le due anime del progetto: il vino e la cultura, appunto.

Per quanto concerne il vino, l’amministrazione ha mosso i primi passi per creare una rete in grado di promuovere territorialmente il nostro prodotto principe. Ma non se la sentono di proporsi come capofila di tutta la cordata, gli altri interlocutori non accetterebbero. Capofila lo diventerà il centro più bravo, più dinamico, più capace. “In questo senso abbiamo iniziato a sottoscrivere accordi – ha detto l’assessore Cerrato – come quello di Alessandria. Intanto le Atl di Asti, Alessandria e Alba hanno iniziato a dialogare e da questa collaborazione contiamo di ricavare qualcosa di proficuo”. L’altro aspetto del progetto di valorizzazione territoriale punta sulla cultura, ad ampliarne l’offerta e a dare ai cittadini, ma anche ad un pubblico molto più ampio, occasioni in più di fruizione.

Gli elementi centrali su cui puntano questi due pilastri del progetto sono: la promozione turistica in grado di creare attrattive nuove e forti, la formazione mediante corsi specialistici e l’aggregazione del comparto manifatturiero e tecnico. Il discorso vale sia per il vino e sia per la cultura. L’aspetto culturale del progetto si svilupperà in tre momenti, uno immediato, un secondo a medio termine e il terzo a lungo termine. L’aspetto più immediato del progetto riguarda la realizzazione dell’Accademia della canzone, attualmente denominata “Akamu”, ma anche in questo caso la definizione è passibile di miglioramenti nel prossimo futuro.

Verrà realizzata in alcune sale dell’università con i soldi del Comune, della Fondazione e della Regione. Verranno organizzati tanti corsi brevi, di cinque giorni ciascuno, mentre per gli studenti i prezzi saranno popolari. Le lezioni avranno inizio verso la metà di febbraio. Il progetto a medio termine riguarda la Casa della Musica, vecchia idea di Angela Motta, con la quale si vuole offrire a quanti praticano musica nella nostra città, un luogo dove provare, dove registrare, ma anche solo dove incontrarsi per scambiare le reciproche esperienze. Anche questa verrà ricavata nei locali dell’Università.

L’aspetto a lungo termine consiste nella realizzazione dell’Arca della Musica, una sorta di museo della musica popolare dove si potranno trovare i dischi in vinile, i nastri d’un tempo e qualsiasi oggetto possa essere legato agli ultimi cento anni di storia della musica popolare. Questa struttura verrà realizzata nel cuore della città, in centro storico, probabilmente nel quadrilatero museale, con fondi regionali. L’intero progetto di valorizzazione territoriale verrà finanziato soprattutto attraverso i percorsi regionali e attraverso il Fesr per quanto concerne l’aspetto più legato al vino. Altra novità, presto in centro storico nascerà una struttura per la degustazione dei vini con particolare attenzione, ovviamente, per quelli astigiani.

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