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Attualità

Tempo zero e i guardiani
dei biglietti salva-coda

Da dicembre potrebbe esserci del personale dell’Asl distaccato al servizio di accesso a “tempo zero” a partire dalle 7 del mattino per evitare le tante discussioni, che spesso sfociano anche in

Da dicembre potrebbe esserci del personale dell’Asl distaccato al servizio di accesso a “tempo zero” a partire dalle 7 del mattino per evitare le tante discussioni, che spesso sfociano anche in episodi violenti, alla “pre-distribuzione” dei tagliandi per le visite della giornata. Ad annunciarlo è l’Asl nel corso della risposta formale all’interpellanza che il sindaco Brignolo ha girato all’amministrazione sanitaria su sollecito del consigliere Mariangela Cotto.

Che quello del “tempo zero” si sia trasformato dalle originali intenzioni di salva tempo per i pazienti a scontro continuo e guerra all’ultimo biglietto era cosa nota da tempo. Visto che il salva-coda entra in funzione alle 7 del mattino per dare una priorità di arrivo all’accettazione degli utenti che inizia alle 8, si assiste ogni giorno all’arrivo di persone fin dalle 6 del mattino, nella speranza di potersi accaparrare uno dei biglietti “a numero chiuso” che varia da specialità a specialità. In molti casi si tratta di parenti o amici compiacenti che fanno la coda dall’alba per cedere poi il famigerato numero a chi arriva dopo aver accompagnato a scuola i figli o essere arrivato da luoghi lontani della provincia. Una guerra all’ultimo numero, insomma, che spesso sfocia in liti pesanti con l’intervento delle forze dell’ordine per sedare principi di risse.

L’Asl, per capire meglio come intervenire, ha avviato un monitoraggio del numero delle persone escluse e delle specialità che registrano il maggior numero di richieste per un eventuale implemento delle visite. Dall’analisi dei primi dati giunti sembra che, di norma, i pazienti che si presentano allo sportello del tempo zero riescono ad usufruire delle prestazioni richieste tranne per quanto riguarda le visite dermatologiche per le quali è stata evidenziata una maggiore criticità dovuta all’impossibilità di sostituire il personale andato in pensione. Nella riorganizzazione del tempo zero, l’Asl dovrà anche tenere conto del fatto che attualmente molti utenti e pazienti rinunciano a questo servizio per l’impossibilità di essere presenti in ospedale abbastanza presto da poter accedere ad un numero utile.

d.p.

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