Si concludono nel fine settimana gli eventi medievali, con la cena propiziatoria e il Palio degli Asini domenica, giunto alla 45ª edizione. A contendersi il drappo dei Radicati saranno il borgo
Si concludono nel fine settimana gli eventi medievali, con la cena propiziatoria e il Palio degli Asini domenica, giunto alla 45ª edizione. A contendersi il drappo dei Radicati saranno il borgo Colline Magre, vincitore dell'ultima edizione, Airali che ha dominato nel 2010 e 2011, Brina trionfatrice nel 2009, San Carlo la cui ultima vittoria risale al 2008, Tuffo primo nel 2012, Moransengo che pur piazzandosi sempre ai primi posti non primeggia dal 2004, e la Torre la cui ultima vittoria risale addirittura al lontano 1983. Unico borgo assente, la Piazza, la cui ultima apparizione risale al 2006. Tutti i borghi sembrano agguerriti ed è impossibile azzardare previsioni.
La cena propiziatoria tornerà a svolgersi in un'ambientazione tipicamente medievale nel suggestivo scenario del cortile del Collegio, illuminato da fiaccole e candele (in caso di maltempo avverrà al coperto nel salone comunale); il menù sarà a base di piatti tipici del periodo (ova piene di spezie, pane nero lardo e miele, salciccia con lenticchie, zuppa di ceci e cotiche, porco al fuoco, mostarda, ecc.) , con cuochi e servitori in costumi d'epoca, stoviglie in legno e tovaglie in iuta. Durante la serata avverrà l'estrazione dei biglietti della lotteria, istituita da alcuni anni per finanziare i borghi. Prenotazioni per la cena (costo 18 euro) al 0141-907007 o al 3298375255. La giornata di domenica inizierà già al mattino con il corteo, aperto dal carroccio, che da piazza Airali (ribattezzata per l'occasione campo del Palio) raggiungerà la parrocchiale per la benedizione dei gonfaloni durante la messa solenne delle 10.30.
Attorno alle 15 da via Vittorio Veneto partirà il pregevole corteo storico formato da circa 400 figuranti in costumi d'epoca a rappresentare momenti ed episodi di storia cocconatese dell'epoca medievale. Cavalieri, dame, scudieri, armigeri, popolani, sbandieratori seguiranno il carroccio del Comune attraverso le vie del paese. Al termine del corteo avrà inizio la corsa, suddivisa in due batterie di qualificazione, una di recupero e la finale. Unica autorità della tenzone sarà il capitano del Palio, Sergio Nicola, confermato nel delicato ruolo. Al vincitore andrà il Palio, un drappo in raso dorato con le insegne dei Radicati che di anno in anno passa al borgo vincitore. All'ultimo arrivato la saracca (acciuga) che diventa occasione di far festa l'anno dopo, nella speranza che la sorte la affidi ad un altro borgo.
Gli asini non sono cavalcati, ma semplicemente incitati alla corsa da sei palafrenieri per ciascuna compagine; la pista è ricoperta, come impone la normativa, da uno strato di trucioli e contornata da balle di paglia, per garantire la massima sicurezza ad animali e corridori. Dopo la corsa, e l'assegnazione dei premi per la sfilata, sotto la Tettoia di piazza Giordano l'associazione Palio distribuirà la fumante polenta con salsiccia e gorgonzola. Il Palio, una delle poche manifestazioni piemontesi riconosciuta dalla Federazione Italiana Giochi Storici. Venne ideato nel lontano 1970, escogitando un'origine leggendaria, legata alla storia medievale del paese. Un incendio divampò nel castello dei Radicati, per spegnere le fiamme i cocconatesi iniziarono una colonna verso la valle ove scorreva un ruscello e, caricando botti d'acqua sui basti dei somari contribuirono a salvare la roccaforte. Per ricompensare la popolazione, i conti indissero un torneo al centro del quale vi era una corsa d'asini, con in premio il vessillo.
Franco Zampicinini