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Antichi mestieri, ghiaccio ed eleganzaAlle Sagre sfila la storia dell'Astigiano
Cultura e Spettacoli

Antichi mestieri, ghiaccio ed eleganza
Alle Sagre sfila la storia dell'Astigiano

Al di sopra delle aspettative anche quest'anno la sfilata del Festival delle Sagre che ha inchiodato migliaia di persone assiepate lungo il percorso in centro storico di fronte alla storia delle

Al di sopra delle aspettative anche quest'anno la sfilata del Festival delle Sagre che ha inchiodato migliaia di persone assiepate lungo il percorso in centro storico di fronte alla storia delle colline astigiane. Insieme a temi già collaudati (ma che ogni anno le pro loco rinnovano ed arricchiscono), gli attesissimi dieci nuovi argomenti trattati che hanno messo a dura prova i responsabili del corteo consapevoli del fatto che si chiede una qualità sempre più alta nella scelta di persone, costumi, attrezzi e nell'animazione.

Toccante e piena di speranze la svolta di Viarigi che, dopo tanti anni di disperazione per i raccolti di uva persi a causa della filossera, trova finalmente il rimedio, nei vivai dei Fratelli Vipiana che vendono gli innesti. Con questa tecnica la filossera viene debellata e possono terminare le processioni e le veglie in chiesa a pregare per ila vendemmia.  Straordinariamente bella la sfilata di Cantarana, che, al suo debutto al Festival delle Sagre, ha fatto un figurone. Con una parata di biciclette d'epoca, lo stagnino con il parapantaloni in cuoio per non bruciare la stoffa e una ricerca accuratissima di pentolame vario ed attrezzi, i ragazzi della pro loco hanno centrato in pieno il tema dei magnin. Spettacolare anche la ricostruzione del lavatoio su uno dei carri e di grande effetto i rumori fatti con latte e “martelli” di legno.

Argomento centrato anche per Isola che ha “raffreddato” gli animi alla siflata con il suo tema di ghiaccio ed inverno in campagna. Grandissima resa il navet imbiancato e incagliato sulle rive secche del Tanaro e i vari carretti con i blocchi di ghiaccio. Le trapunte e i calzerotti in lana hanno raccontato quanto freddo si patisse nelle case; lo stesso che si pativa anche a scuola, dove si scriveva con i piedi gelati e lo scialle in spalla. Villafranca ha portato in piazza una bella parata di cavalli da tiro e quelli da passeggio, con bellissime carrozze, calessini e figuranti vestiti con grande eleganza.

Tema sacro di Quaresima quello di Grazzano che fa tacere le sue campane nel Venerdì Santi in cui a celebrare è per la prima volta il nuovo parroco del paese. Non ha fatto rimpiangere il monumentale carro funebre, l'attivissima pro loco di Cortazzone che quest'anno ha portato il cane in chiesa, ovvero ha rievocato la benedizione degli animali domestici che si faceva a San Rocco. E il cane in chiesa è stato portato nel primo carro, in cui la ricostruzione di un interno di banchi ed altare è stata curatissima. A seguire una incredibile processione di altri cani di ogni razza, asini, cavalli, vitelli, conigli, volatili, capre con i loro piccoli e grandi padroni.

Sfilata più compatta per Chiusano, che ha portato in piazza la vecchia tecnica di bucato, l'alsja, con l'uso di pentoloni di acqua bollente e cenere per sbiancare. Scenografica la piegatura dei grandi lenzuoli. Protagonista indiscussa della sfilata di Montegrosso è stata lei, quella grande campagna portata sul carro, riprodotta così bene da sembrare la stessa che era stata sequestrata dai tedeschi e poi “liberata” da alcuni fedeli montegrossesi. Prima della sua comparsa, in corteo, i bellissimi bambini aggrappati a curato e suora o diligentemente in fila per due e, dopo, la processione di elegantoni.

Grande eleganza anche nella sfilata di Castello d'Annone, con tanto di carabinieri in divise d'epoca che vigilavano sull'ordine alla fiera del 1932 in cui si presentò tutta l'operosità annonese. Degno di nota il ragazzino venditore del magico “elisir” a 10 centesimi mentre gli applausi più calorosi li ha strappati il bimbetto riccioluto e biondissimo beatamente addormentato su una rudimentale carretta spinta dalla madre. Moncalvo ha raccontato con pienezza di particolari la sua grande storia di tartufi che aveva, come testimonial insolito ma simpaticissimo, una donna incinta che teneva in pugno un tartufo da record.

Daniela Peira

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