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Nuovo Famila, Imerito a Brignolo:«Non avevate detto basta supermercati?»
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Nuovo Famila, Imerito a Brignolo:
«Non avevate detto basta supermercati?»

L'approvazione della pratica sul trasferimento del supermercato Famila di viale Pilone, da un lato all'altro della strada, ha scatenato la prima querelle in Consiglio comunale dopo la pausa

L'approvazione della pratica sul trasferimento del supermercato Famila di viale Pilone, da un lato all'altro della strada, ha scatenato la prima querelle in Consiglio comunale dopo la pausa estiva di agosto. Lunedì sera il progetto del nuovo Famila (da non confondersi con quello che si andrà a costruire nell'ex Mercato Ortofrutticolo) è stato approvato con i soli voti della maggioranza (16 voti, compreso il sindaco) dopo una lunga e accesa discussione che ha superato il caso tecnico trasformandosi in una disputa politica.

L'ex assessore all'Urbanistica della Giunta Galvagno, Fabrizio Imerito (Forza Italia), ha polemizzato con l'amministrazione sul messaggio lanciato agli organi di informazione circa il progetto. «Non è vero che siamo stati noi ad autorizzare questa nuova superficie di vendita, come invece ha lasciato intendere il sindaco – spiega Imerito – Noi avevamo previsto che lì si potesse insediare una limitata superficie di vendita, da 1.100 mq obbligando i proponenti al mantenimento delle strutture esistenti. L'ampliamento della superficie è possibile grazie ad una legge regionale del 2012 tramite l'autoriconoscimento ma l'abbattimento delle casermette, che prevede l'attuazione del progetto secondo la legge 106/2011 in deroga agli strumenti urbanistici vigenti, nasce con questa Giunta. E' doveroso dire la verità – prosegue Imerito – cioè che questa nuova struttura di vendita contrasta ampliamente col dettato del sindaco il quale, in campagna elettorale, aveva detto basta a nuovi insediamenti di grande e media distribuzione».

Il consigliere Imerito ha quindi lanciato una frecciatina contro la piccola distribuzione del commercio da sempre contraria a questi insediamenti: «Un po' se lo merita perché domenica, ad Asti, era tutto chiuso nonostante ci fossero turisti in giro». Imerito ha quindi chiesto al sindaco di illustrare la sua strategia sul commercio «che, ad oggi, si contraddice con quanto promesso in campagna elettorale». Da qui la querelle cui hanno preso parte anche altri consiglieri: Asti, deve avere o no i negozi aperti di domenica? E le grosse superfici di vendita sono sufficienti o ne servono altre? Secondo Davide Giargia (M5S) «la piccola attività non riesce a fronteggiare i costi esorbitanti dei dipendenti durante i giorni festivi e si dovrebbe fare come nei Paesi anglosassoni che tengono i centri commerciali chiusi di domenica. Nei giorni festivi – aggiunge il consigliere pentastellato – o si lavora o si sta a casa con la famiglia».

Anna Bosia (Uniti per Asti) non ha lesinato critiche all'amministrazione accusandola di aver tradito le promesse elettorali: «Quando ero ancora con voi in maggioranza dicevamo basta alla grande distribuzione per valorizzare i negozi del centro città; anche per questo ci hanno votato. Invece oggi il sindaco e gli assessori ci dicono che questo intervento è meraviglioso ma qui spianiamo, demoliamo, eliminiamo e facciamo posto a 2.700 mq per 3 milioni di euro di investimenti. Avete fatto una valutazione sull'impatto che avrà per i negozi del centro?».

Anche Angela Quaglia (Forza Italia) ha commentato l'operazione evidenziando che «in viale Pilone si sta andando a creare una zona commerciale a tutti gli effetti» e, in particolare, la questione riguarda ciò che si andrà ad aprire nei locali dell'attuale Famila una volta liberati. In teoria dovrebbe aprire un'attività di generi non alimentari scollegata al nuovo supermercato. Il capogruppo del PD Vittorio Voglino ha invece giustificato e difeso l'operazione Famila definendola «una pratica da accettare e sostenere. Non ho alcuna intenzione di rassegnarmi a svolgere un ruolo di gestore del declino ma essere parte attiva per contrastarlo». Per il consigliere Voglino il progetto Famila, collegato ai Contratti di Quartiere di piazza d'Armi di cui la sua amministrazione fu la prima attuatrice, porterà dei vantaggi per Asti sia sotto il profilo urbanistico che occupazionale.

«E' bene dare il via libera a tutte le pratiche urbanistiche che consentono di sbloccare gli investimenti nell'edilizia, settore strategico per dare un po' di fiato all'economia e il lavoro» commenta infine il sindaco Fabrizio Brignolo dopo l'approvazione del Piano, mettendo anche in evidenza come «questo intervento virtuoso non comporta nuovo consumo di suolo perché sostituisce fabbricati già esistenti e malandati».

Riccardo Santagati

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