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La difficile estate della Casa di riposo"S.Giovanni Evangelista" di Villanova
Attualità

La difficile estate della Casa di riposo
"S.Giovanni Evangelista" di Villanova

Estate difficile per la Casa di Riposo S.Giovanni Evangelista di Villanova, trovatasi improvvisamente, tra fine luglio e agosto, senza servizi e con un membro del C.d.A in meno. Proprio quando

Estate difficile per la Casa di Riposo S.Giovanni Evangelista di Villanova, trovatasi improvvisamente, tra fine luglio e agosto, senza servizi e con un membro del C.d.A in meno. Proprio quando sembravano ormai superati tutti gli ostacoli e la Regione Piemonte aveva finalmente confermato il finanziamento di 750 mila euro che dava respiro ai bilanci dell'ente, sono arrivate, a breve distanza l'una dall'altra, la rinuncia dell'Agorà, cooperativa che gestiva in proroga tutti i servizi dell'ente e le dimissioni di Saverio Sciancalepore, consigliere del C.d.A. in carica dallo scorso ottobre.

In tempi ristrettissimi il C.d.A., o meglio, il suo presidente, ha dovuto correre ai ripari, cercando con una gara ad inviti di sopperire in meno di 15 giorni alla sospensione del servizio comunicata dall'Agorà. Risultato: su cinque cooperative invitate solo il Faro di Giovanni Maldonese ha risposto alla gara aggiudicandosi così il nuovo appalto di global service per il San Giovanni Evangelista, con decorrenza 1° agosto 2014 e per un periodo di complessivi 18 mesi più altri due di eventuale proroga. L'affidamento, senza una bando di gara normale, ha riaperto vecchie polemiche e dato fondo ai timori già enunciati a suo tempo dal precedente presidente del C.d.A. del S.Giovanni Evangelista, dr.Taisir Mahagna, che in pieno accordo con gli altri consiglieri di allora, si dichiarava preoccupato per il futuro dell'ente e per la possibilità di una sua trasformazione in struttura affidata ad un global service esterno, dove il C.d.A sarebbe di fatto diventato un ente meramente rappresentativo, privo di operatività. Da ricordare che la casa di Riposo di Villanova è di fatto sempre stata beneficiata e sostenuta da donazioni e lasciti di diversi benefattori, che ne avevano così avvalorato il ruolo di bene pubblico a favore della comunità villanovese.

La vicenda ha portato via notti di sonno e, per il secondo anno consecutivo, anche le ferie al nuovo presidente Mauro Violato, in carica dal maggio 2013: «L'Agorà ha comunicato in luglio che a fine mese avrebbe lasciato l'incarico, che già gestiva in stato di proroga sul precedente affidamento – spiega Violato – per cui non è che ci fossero molte strade da percorrere e neppure c'erano i tempi per poter scegliere altre strade. Per fortuna stavo già lavorando da alcune settimane ad un bando per indire una gara ufficiale per l'affidamento del servizio. Doveva essere un bando europeo, ma le dimissioni dell'Agorà mi hanno costretto a cambiare tutti i programmi. In meno di due settimane mi sono consultato con esperti forensi e universitari per trovare una soluzione e ho messo giù, stralciando i punti essenziali dal bando che già stavo preparando, un capitolato di gara per tamponare l'emergenza. Ho sondato le realtà astigiane operanti nel campo dei servizi agli anziani e ho provveduto ad invitare 5 di esse alla gara. L'unica cooperativa che ha risposto presentando un'offerta che, per quanto unica ad arrivare, è stata comunque valutata positivamente dalla commissione di gara, è stata la cooperativa il Faro, società che già gestisce 11 case di riposo astigiane e che quindi ha sicuramente dalla sua una certa esperienza più che consolidata nel settore. Dal primo agosto è quindi stata questa società a subentrare, in tutta trasparenza, alla cooperativa dimissionaria, assorbendo anche tutti i dipendenti operanti presso la struttura e assumendo anche un nuovo dipendente, residente peraltro a Villanova».

La scelta del global service quale soluzione non diversamente differibile, anche per il futuro dell'ente, viene vista da Violato come normale prassi, in atto ormai presso tutte le case di riposo: «E' impensabile che un CdA fatto di volontari possa garantire ai giorni nostri la gestione di una struttura complessa come una casa di riposo – spiega – Tempi e nuove normative non lo consentono più e non ci sono neppure più le donazioni che negli anni hanno permesso sin qui la sopravvivenza e la gestione della Casa di Riposo in maniera diretta da parte del C.d.A. La prossima gara sarà una gara di carattere europeo, ma comunque pur sempre una gara di affidamento valida per l'intero servizio di gestione della struttura».

Franco Cravero

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