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Gate, dal 15 settembre la cassa integrazione
Economia

Gate, dal 15 settembre la cassa integrazione

Un accordo sulla cassa integrazione ordinaria che interesserà tutti i circa 440 lavoratori dell'azienda a partire da lunedì 15 settembre. E' quello firmato da azienda e Rsu (Rappresentanze

Un accordo sulla cassa integrazione ordinaria che interesserà tutti i circa 440 lavoratori dell'azienda a partire da lunedì 15 settembre. E' quello firmato da azienda e Rsu (Rappresentanze sindacali interne), lo scorso 28 agosto, alla "Gate" di corso Alessandria, azienda che produce motori per il raffrescamento dei radiatori auto, di proprietà della multinazionale "Johnson electric" di Hong Kong. Un accordo in vista della scadenza, il 31 agosto, dei contratti di solidarietà, ammortizzatore sociale utilizzato dall'azienda per quattro anni consecutivi (a causa della crisi economica che ha interessato, in particolare, il settore auto) e che, quindi, non può più essere utilizzato. «L'accordo generale – spiega Roberto Giacomelli, responsabile Risorse umane per l'Italia della "Johnson electric" – prevede quattro periodi da 13 settimane ciascuno, per un totale di 52 settimane. Il 28 agosto abbiamo firmato il primo, che rimarrà in vigore fino a metà dicembre, ma, appunto, abbiamo abbiamo già predisposto i successivi. Dopodiché vedremo come sarà la situazione del mercato».

A questo proposito Giacomelli mostra una certa cautela. «Gli esuberi rimangono – afferma – e potrei quantificarli in circa 70 tra gli operai, mentre tra gli impiegati non mi posso pronunciare perché non ho ancora fatto stime aggiornate. Questo perché la situazione non è ancora del tutto serena. Certo, abbiamo ricevuto commesse nuove e un incremento di volume di quelle che ci vengono affidate. Ma il problema è che le nuove produzioni devono essere competitive a livello di costo. E in questo noi siamo ancora indietro a causa di un problema che riguarda il nostro stabilimento, che io sottolineo ormai da tempo: ovvero, l'elevato tasso di assenteismo, che ci colloca come fanalino di coda di tutti gli stabilimenti europei del Gruppo. Guardi, io posso far "digerire" ai vertici di Hong Kong il fatto che il costo del lavoro in Italia è più alto che in altri Paesi europei, ma non posso sommare ad esso anche elevati costi di produzione. In virtù di questa situazione abbiamo anche firmato con le Rsu, sempre il 28 agosto, un accordo per contrastare il fenomeno dell'assenteismo: prevede di penalizzare, a livello di premio di produzione corrisposto mensilmente, chi fa più di tre assenze brevi per malattia nel quadrimestre precedente. Se, quindi avremo dei buoni risultati, la situazione potrebbe anche cambiare e potremmo attrarre nuovo lavoro nello stabilimento astigiano».

«Quell'accordo – commenta Fabio Termini, Rsu Fiom Cgil – vuole essere un segnale per dimostrare ai vertici che azienda e sindacati si impegnano a contrastare l'assenteismo, dato che le assenze brevi creano problemi alla programmazione della produzione, premiando al contempo i dipendenti virtuosi. Ma non vuole assolutamente essere una misura contro qualcuno, né assecondare l'idea che alla Gate non si lavori. Dobbiamo infatti ricordare che a differenza degli altri stabilimenti europei del Gruppo, abbiamo un'età media degli addetti più alta e lavorazioni differenti». Riguardo alla cassa integrazione, poi, Termini aggiunge che è «una misura che tutela i lavoratori dato che, nonostante ora la situazione vada meglio che negli anni passati a livello di commesse, non ci sarebbe sempre lavoro a sufficienza per garantire il tempo pieno per tutti gli addetti».

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