Cerca
Close this search box.
Rosebud, il festival che non c'erava alla ricerca del tempo perduto
Cultura e Spettacoli

Rosebud, il festival che non c'era
va alla ricerca del tempo perduto

Le ultime parole di Charles Foster Kane danno il nome alla nuova iniziativa culturale del Comune di Asti. “Rosebud” – Rosabella in italiano – era il ricordo d’infanzia del morente

Le ultime parole di Charles Foster Kane danno il nome alla nuova iniziativa culturale del Comune di Asti. “Rosebud” – Rosabella in italiano – era il ricordo d’infanzia del morente protagonista di Quarto Potere, ma è anche il nome scelto per il festival che si terrà da sabato a lunedì al Michelerio, «tre giorni per celebrare tutto quello cui rimaniamo attaccati prima della corruzione della vita, attraverso parole, musica e immagini». La descrizione è di Massimo Cotto, assessore alla Cultura, che ieri in conferenza stampa ha presentato la manifestazione di cui ricopre anche il ruolo di direttore artistico.

«Il senso di Rosebud – spiega – è quello di raccogliere schegge di tempo perduto insieme a personaggi che hanno raccontato il tempo e il suo scorrere.» Gli ospiti sono nomi di rilievo: Francesco Renga sarà ad Asti sabato alle 22 per un dialogo aperto con il pubblico, Davide Van De Sfroos imbraccerà la chitarra domenica alle 22.30, Piero Pelù lunedì alle 22.30 si confronterà con Massimo Cotto e offrirà alcuni assaggi della sua musica. Ma il festival offrirà molti altri momenti intensi, è il caso del concerto (sabato alle 23) del cantautore Paolo Zanardi. Cotto lo ha definito “fuori dagli schemi di mercato, uno che va controcorrente per davvero”.

E’ invece probabile che qualche lacrima di commozione possa scendere durante l’incontro con Enrico De Angelis, Sergio Staino e Antonio Silva, mentre domenica alle 21 scorreranno le immagini selezionate dal Club Tenco, frammenti di storia del premio omonimo, cui sarà dedicata anche la proiezione serale “Tom Waits e quelle facce un po’ così”. «Avremo ospiti anche Giacomo Voli – ha aggiunto Cotto – secondo al talent show “The Voice”, giovanissimo ma che si rifa al rock degli anni Settanta, e gli State Liquor Store, gruppo astigiano che suona in acustico, anche questo un modo di proporre musica sul palco che non si usa più.» A chiudere le tre serate del festival sarà il cinema, grazie alla collaborazione del Cinema Nuovo Splendor: sabato a mezzanotte il grande classico del genere musical “Rocky Horror Picture Show”, domenica il già citato documentario su Tom Waits al Premio Tenco, lunedì “Solo gli amanti sopravvivono”, film di Jim Jarmush scelto dallo stesso Pelù, ospite al Michelerio prima della proiezione.

«Abbiamo intenzione di rendere Rosebud un appuntamento fisso del settembre astigiano – hanno chiarito Cotto e il dirigente comunale Gianluigi Porro – e dal prossimo anno cadrà il primo weekend del mese. Ma non si tratta di una risposta ai dubbi che abbiamo su Astimusica.» Il festival di piazza Cattedrale non poteva non essere citato, e anche se non emergono novità sul suo destino è evidente che la formula di questo nuovo appuntamento è qualcosa di completamente differente. «Vogliamo che sia un momento in cui la distanza tra pubblico e palco viene abbattuta, un po’ come trovarsi nel salotto di casa per raccontarsi storie e conoscere meglio l’artista.» Rosebud, che Cotto immagina possa trasformarsi in un premio dove il tempo andato viene messo in relazione con il futuro, segna anche l’inizio di una inedita collaborazione tra gli assessorati alla Cultura dei comuni di Asti e Sanremo, grazie alla quale verranno condivise manifestazioni e – si spera – fette di pubblico.

e.in.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale