Nel giorno in cui Vincenzo Nibali in maglia gialla vince la terza tappa del Tour de France, conosciamo da vicino Marco Pasquetti, delegato provinciale della Federazione Ciclistica Italiana, e
Nel giorno in cui Vincenzo Nibali in maglia gialla vince la terza tappa del Tour de France, conosciamo da vicino Marco Pasquetti, delegato provinciale della Federazione Ciclistica Italiana, e valutiamo con lui il movimento ciclistico astigiano.
Ciao Marco, è poco più di un anno che sei alla guida della FCI come delegato della provincia di Asti. Come si presenta il ciclismo nella nostra provincia?
«Nel settore strada ci sono due società che svolgono attività Elite Donne (professioniste): la Servetto Footon e la Chirio Forno d'Asolo. Ambedue, ahinoi, senza atlete astigiane o piemontesi. Il settore giovanile è curato da due società: la Servetto Footon, con una dozzina di ragazzi, ed il Pedale Canellese, che di ragazzi ne può schierare il doppio (fa anche MTB). Tutte e due le società curano le categorie Giovanissimi ed Esordienti. Il Pedale Canellese ha anche gli Allievi. I Giovanissimi dai G1 ai G5 hanno dai sette ai dodici anni. Alcuni ragazzini corrono per la società Melograno di Bra e per la Ciclistica Rostese. Gli esordienti della Footon sono Tommaso Albertazzi e Stefano Nicoletto, ambedue al primo anno di categoria. Gli esordienti del Pedale Canellese Davide Teofilo ed Eugenio Gozzellino, ambedue al secondo anno. Ci sono poi alcuni esordienti che sono portacolori di società non astigiane: Sonia Gai (esordiente donna 2° anno) nella compagine femminile del Racconigi Cycling Team, e Vitillo Matilde (esordiente donna 1° anno) corre per la Ciclistica Rostese. Sempre nella Rostese, Luca Pasquetti (esordiente 2° anno), Lorenzo Nicola (esordiente 2° anno recente campione regionale) la Vigor Piasco, Rodolfo Frontera (Esordiente anno 1° anno) nel Melograno di Bra. Allievi nel Pedale Canellese: Garberoglio, Erpetto e Gladich. Nel Pedale Acquese corrono Nicolò Passarino e Simone Callegari. Nella Ciclistica Rostese Nicolò Vitillo. L'unico juniores astigiano, Fausto Gianotti, corre per l'Esperia Piasco. Alberto Marengo, Under 23, corre nella Viris Maserati. Infine nel cicloturismo abbiamo due società: Way Assauto e Cicli Giorgio di San Damiano. Le varie attività sono in netto incremento con corse giovanili triplicate in tre anni con interesse e risultati in aumento».
Della mountain bike cosa ci puoi dire?
«Movimento in crescita esponenziale, ma a tanta attività e a tanti tesserati non corrispondono impegni agonistici numericamente consistenti. Siamo favoriti dal territorio che propone percorsi bellissimi. Ci sono sei società che svolgono MTB. Le uniche impegnate sui giovani e sull'agonismo sono il Pedale Canellese e la Cicli Giorgio. C'è poi il Dream Team, molto impegnato a livello di promozione e organizzazione. Alcuni nomi: Stefano Goria fra gli Esordienti (1 anno), Luca Roagna e Silvia Gobetti fra gli Allievi/e. Corre per la Bicicletteria di Acqui Terme Giulio Valfrè, Elite. Nella provincia di Asti si organizzano manifestazioni di assoluto livello: due prove di Piemonte Cup, almeno tre gare riservate alle categorie Giovanissimi, nella quale il Pedale Canellese è ai vertici regionali».
Nel recente passato abbiamo avuto dei corridori interessanti come Berta, Rossino, Pagliarino, Pistamiglio, Calosso, Vietri, Gabusi, adesso abbiamo delle difficoltà ad entrare nei "top ten" nelle corse più importanti. Come mai?
«Sicuramente l'assenza di società sportive negli anni passati è la causa. C'erano squadre a Moncalvo, San Damiano, Castagnole?Asti (Nebiolo Giocattoli). E' rimasto il Pedale Canellese, che, nonostante momenti bui, è splendidamente rinato grazie al nuovo direttivo. I ragazzi oggi in attività devono ringraziare I Teneroni, poi Nuovo Ciclismo e oggi Servetto Footon. Appassionati quali Gianpiero Passarino, Stefano Olivero e Stefano Bortolato, da circa una decina d'anni hanno riportato ad Asti il ciclismo giovanile. Juniores, Allievi ed Esordienti astigiani sono frutto di quella passione e di quel progetto. Ci stiamo rimboccando le maniche per promuovere il nostro sport».
Le nostre strade sono sicure?
«Esiste il problema sicurezza e stiamo cercando fortemente la soluzione. Difficile per le categorie superiori che si allenano in strada, ma risolvibile con i più piccoli con spazi riservati ai loro allenamenti. Qui le istituzioni ci devono aiutare».
Paolo Cavaglià