Dalla DIA alla SCIA (segnalazione certificata di inizio attività), limitando al minimo ogni attesa burocratica che possa rallentare i lavori di ristrutturazione, ricostruzione o demolizione di
Dalla DIA alla SCIA (segnalazione certificata di inizio attività), limitando al minimo ogni attesa burocratica che possa rallentare i lavori di ristrutturazione, ricostruzione o demolizione di immobili o parti di essi, lavori sempre e comunque certificati da tecnici professionisti incaricati dalla proprietà. Il Comune di Asti ha deciso di non identificare delle aree, in particolare nel centro storico, dove la SCIA non sarebbe stata sufficiente per la dichiarazione di inizio attività.
Tradotto: anche gli interventi nel centro storico possono essere realizzati tramite SCIA, ovvero depositando la denuncia in Comune e iniziando i lavori il giorno stesso, sotto la supervisione di un tecnico, purché nel rispetto dei limiti imposti dal Piano regolatore e dei vincoli previsti per le costruzioni in zone protette dai vincoli storici. Una piccola rivoluzione iniziata alcuni anni fa e oggi confermata dall'amministrazione Brignolo che vuole semplificare la vita dei privati davanti a questi lavori.
«I comuni devono fare tutto il possibile per semplificare e non aggiungere ostacoli burocratici all'esercizio delle attività dei privati: soprattutto in un contesto già costruito in cui gli interventi sono di ristrutturazione degli edifici esistenti e non comportano nuovo consumo di suolo – dichiarano il sindaco Brignolo e il vice Arri, assessore all'urbanistica – Particolare attenzione va riservata al comparto dell'edilizia da sempre traino dell'economia locale che oggi attraversa invece un momento di grave crisi». Intanto all'Urbanistica continua la sperimentazione della presentazione delle pratiche edilizie on line, una possibilità innovativa alla quale sono invitati ad aderire tutti i professionisti astigiani.
r.s.