«Differenziate il più possibile la vostra alimentazione, consumando quotidianamente, ad ogni pasto, cibi diversi, per non accumulare certe sostanze, perché proprio nella ripetitività e nella
«Differenziate il più possibile la vostra alimentazione, consumando quotidianamente, ad ogni pasto, cibi diversi, per non accumulare certe sostanze, perché proprio nella ripetitività e nella frequenza si annidano i rischi. Il rapporto con gli alimenti è particolare: fino a una certa quantità, infatti, determinate sostanze non sono pericolose, dato che l'organismo non innesca precise reazioni, viceversa sì. E' insomma l'eccesso che fa male. Non bisogna poi dimenticare di fare movimento, che aiuta a detossicare il fegato e favorisce la pulizia endogena.» Così il professor Giorgio Calabrese lancia un messaggio di speranza rispetto alla presenza dei "veleni" nel piatto.
Il noto e affermato nutrizionista clinico (specializzato in Scienza dell'Alimentazione, docente di Nutrizione Umana, consulente scientifico delle Commissioni del Ministero dell'Agricoltura e di quello della Salute, nonché, tra l'altro, membro attivo della New York Academy of Sciences e della American Association for the Advancement of Science di Washington) ha scritto di recente, con la moglie Caterina, il libro "Dimagrire con la dieta mediterranea". Volume che segue tanti altri già a firma dell'esperto.
Richiamando l'attenzione su alcune delle sostanze nocive, «il cui elenco è lunghissimo», Calabrese fornisce utili accorgimenti e consigli rispetto a una serie di rischi. Il professore punta il dito in particolare contro «gli additivi, tra cui aspartame (edulcorante, che può causare mutagenicità cancerogena, quindi da evitare) e grassi idrogenati (questi ultimi vietati in Italia, ma altrove no)»: da qui, «l'appello a pasticceri e ristoratori astigiani a non usare sostanze che li contengano, panna vegetale e margarina». Ribadendo poi che «i cibi maggiormente a rischio sono quelli più grassi», Calabrese mette in guardia, nella stessa misura, dai coloranti alimentari, sottolineando, ad esempio, come quelli azoici possano provocare disturbi comportamentali nei bambini. «In generale -? aggiunge -? tutto ciò che è di colore molto intenso, come talvolta le fragole, andrebbe lavato molto bene, prima di essere consumato».
E se mangiare frutta e verdura di stagione, meglio se italiani e del territorio, è la strategia migliore, così come seguire la rinomata dieta mediterranea, sui prodotti biologici Calabrese dichiara: «Premesso che non sempre hanno qualcosa in più, ma che non devono comunque avere nulla che non sia biologico, li difendo nella misura in cui sono italiani, in quanto garanzia di maggiore sicurezza». Proprio su questo fronte, si apre un ampio spiraglio: «L'Italia -? sottolinea il nutrizionista -? è la nazione più rigorosa riguardo ai controlli nel settore alimentare: rigorosità che interessa, a campione, i produttori, i prodotti interni e quelli dall'estero, gli allevamenti. Anche a livello locale, abbiamo un Servizio Veterinario dell'Asl che si occupa del settore e che funziona benissimo. Non a caso, nell'Astigiano, sono in aumento i centenari». Non da ultimo, un cenno «all'importanza della tracciabilità da parte dei produttori e della rintracciabilità fatta dai consumatori».
m.z.