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76mila ettari di patrimonio, 29 comuniLa scheda tecnica della candidatura
Cultura e Spettacoli

76mila ettari di patrimonio, 29 comuni
La scheda tecnica della candidatura

Con l’ufficializzazione del riconoscimento Unesco per la tutela dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato si accende l’entusiasmo e l’orgoglio degli astigiani che condividono con

Con l’ufficializzazione del riconoscimento Unesco per la tutela dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato si accende l’entusiasmo e l’orgoglio degli astigiani che condividono con Cuneo e Alessandria l’accesso del proprio territorio al prestigioso “club” internazionale. La nostra candidatura è stata fin dall’inizio di carattere “culturale”, nel senso che al 38° Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco riunito a Doha per la valutazione del dossier piemontese è stato evidenziato lo speciale legame tra territorio e cultura legata alla coltivazione della vite sulle nostre colline, nel cuore del Piemonte.

Il nuovo sito si sviluppa nel comprensorio delle Langhe e nel Monferrato, su una superficie di 76 mila ettari, distribuiti tra le province di Asti, Alessandria e Cuneo e dove è stata riconosciuta l’unicità delle produzioni vinicole associate a questi territori (Barbera, Moscato, Barolo e Barbaresco) di rilevanza nazionale e internazionale per la peculiarità della filiera del vino ma anche per quel reticolo di strade, borghi medioevali e dolci colline che come ben descrivono Beppe Fenoglio, Davide Lajolo e Cesare Pavese rende unico questo panorama. Sei sono le zone sottoposte a tutela o “core zone” per un totale di 29 comuni: la Langa del Barolo, il Castello di Grinzane Cavour, le Colline del Barbaresco, Nizza Monferrato e il Barbera, Canelli e l’Asti Spumante, il Monferrato degli Infernot.

Per quanto riguarda la parte astigiana, i comuni interessati sono: Agliano Terme, Castelnuovo Calcea, Mombercelli, Montegrosso d’Asti, Nizza Monferrato, Vaglio Serra, Vinchio, Calosso e Canelli.  (Per Alessandria rientrano nella tutela Unesco: Camagna Monferrato, Cella Monte, Frassinello Monferrato, Olivola, Ottiglio, Ozzano Monferrato, Rosignano Monferrato, Sala e Vignale. Per Cuneo: Santo Stefano Belbo, Barolo, Castiglione Falletto, Diano d’Alba, La Morra, Monforte d’Alba, Novello, Serralunga d’Alba, Grinzane Cavour, Barbaresco e Neive).

Altri 72 territori comunali rientrano nelle cosiddette “buffer zone” o zone cuscinetto, che non rientrano nel sito Unesco vero e proprio ma che devono osservare alcuni parametri per la tutela dell'ambiente. Nell’astigiano si contano: Asti, Belveglio, Calamandrana, Cassinasco, Castagnole delle Lanze, Castel Boglione, Castel Rocchero, Castelletto Molina, Castelnuovo Belbo, Coazzolo, Cortiglione, Costigliole d’Asti, Fontanile, Incisa Scapaccino, Isola d’Asti, Maranzana, Moasca, Mombaruzzo, Mongardino, Montabone, Montaldo Scarampi, Quaranti, Rocca d’Arazzo, Rocchetta Palafea, Rocchetta Tanaro, San Marzano Oliveto, Vigliano d’Asti, Casorzo, Grana, Grazzano Badoglio, Moncalvo e Penango. (Per Alessandria: Acqui Terme, Alice Bel Colle, Bergamasco, Bistagno, Cassine, Masio, Occignano, Ricaldone, Strevi, Terzo, Altavilla Monferrato, Casale, Castelletto Merli, Cereseto, Conzano, Cuccaro, Fubine, Lu, Ponzano, Serralunga di Crea, Terruggia, Treville. Per Cuneo: Alba, Castiglione Tinella, Cherasco, Dogliani, Mango, Monchiero, Montelupo Albese, Monticello d’Alba, Narzole, Neviglie, Roddi, Roddino, Rodello, S. Vittoria d’Alba, Sinio, Treiso, Trezzo Tinella, Verduno).  

La Lista del Patrimonio Mondiale comprende ad oggi 981 siti. L’Italia è il Paese che conta più siti in assoluto: 50 in totale. Per essere inserito all’interno della Lista, un sito deve dimostrare di possedere un “eccezionale valore universale”, ovvero esprimere un significato culturale e/o naturale talmente rilevante da superare i confini nazionali e da essere di comune importanza per le generazioni presenti e future. I siti scelti per costituire il Patrimonio Mondiale sono selezionati infatti per le loro specifiche caratteristiche, che li rendono il miglior esempio possibile del patrimonio culturale e naturale di tutto il mondo.

Nel nostro caso è stato premiato il cosiddetto “paesaggio culturale” quella speciale interazione tra uomo e ambiente che attraverso la cultura della vite ha permesso di modellare e armonizzare le colline piemontesi in un modo unico e da oggi riconosciuto in tutto il mondo.

l.p.

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