«Forse questanno sarebbe stato più logico non organizzare il festival, ma abbiamo deciso di proseguire ugualmente per due ragioni: la prima è che non volevo essere io, dopo 18 anni da direttore
«Forse questanno sarebbe stato più logico non organizzare il festival, ma abbiamo deciso di proseguire ugualmente per due ragioni: la prima è che non volevo essere io, dopo 18 anni da direttore artistico, a decretarne la fine, la seconda è che non volevamo privare di un evento così importante la nostra città». E un Massimo Cotto mestamente realista, ma comunque propositivo, quello che presenta alla stampa locale la 19esima edizione di Astimusica, rassegna musicale che da quasi un ventennio ormai proietta Asti tra le realtà italiane più importanti in materia di concerti dal vivo.
Periodo di magra quello che attraversiamo ora come ora, nulla da obiettare. Ma se da un lato la nostra città paga, come tutto il Paese, lo scotto della crisi e dei fondi comunali sempre più esigui (120 mila euro circa il budget 2014 per il festival), dallaltro si segnala anche come esempio virtuoso di territorio che non si arrende ai dati di fatto cercando in modo caparbio e meritorio di continuare a dare alla cultura una voce, una via di fuga o semplicemente quello spazio che le compete in quanto risorsa vera e propria per tutta la comunità.
Nasce da questi presupposti ledizione 2014, «in dubbio fino allultimo» ricorda lassessore Cotto, che da mercoledì 9 a venerdì 25 luglio porta 19 concerti sul palco di piazza Cattedrale (ennesima conferma di luogo comune di aggregazione per la cittadinanza). A questi si aggiunge come anteprima (successiva al "The Hangover Summer Fest" di sabato 21 giugno al Parco Lungo Tanaro) lunedì 7 luglio lappuntamento Aspettando Astimusica che il nostro giornale organizza in piazza Cattedrale e per il quale sarà assoluto protagonista il semifinalista di The Voice 2014 Stefano Corona insieme ad altri ospiti che hanno dato la loro adesione come lex voce dei Nomadi Danilo Sacco, la scuola di circo Chapitombolo di Monale, il mentalista Mazz Mariano e non solo.
Diciannove concerti, si diceva, di cui solo quattro a pagamento: gli inglesi Morcheeba lunedì 14 (25 euro), il rapper napoletano Clementino venerdì 25 (10 euro), Raphael Gualazzi giovedì 17 (20 euro) e Cristiano De Andrè mercoledì 23 (20 euro). Come gli ultimi due, anche gli ospiti Zibba E Almalibre (mercoledì 16) e Renzo Rubino (mercoledì 9 apre la serata lex La Crus Cesare Malfatti) sono o sono stati vincitori del Premio della critica al Festival di Sanremo. Completano il calendario della kermesse I Camaleonti (giovedì 10), i Sinfonico Honolulu (venerdì 11), la prog rock band astigiana Locanda Delle Fate insieme allex voce de Le Orme Aldo Tagliapietra (sabato 12), il bluesman americano Jerry Portnoy (13 luglio), i capofila del movimento Mod torinese Statuto (martedì 15), Pierpaolo Capovilla de Il Teatro Degli Orrori (venerdì 18 luglio), i Sardegna Posse Dr. Drer & Crc Posse (sabato 19 luglio), lex CCCP Massimo Zamboni (domenica 20), la storica prog rock band milanese Stormy Six (lunedì 21), Ginger Brew & Dilù Miller (martedì 22) e gli Elements (giovedì 24).
A dispetto delle risorse, quindi, un cartellone composito e di tutto rispetto, completato dalla rassegna Cantanapoli sabato 26 luglio e dal Monferrato Jazz Festival in scena tra Asti e paesi dall8 luglio all1 agosto. Unedizione per la quale Massimo Cotto tiene a ringraziare in modo particolare Renzo Abbate, deus ex machina del Contro Festival di Catagnole Lanze, «senza il cui aiuto – dice – non sarebbe stato possibile mettere in piedi la rassegna». Al dirigente comunale Gian Porro, invece, il compito di chiudere la presentazione con un richiamo alla cittadinanza: «Se una parte degli astigiani non farà uno sforzo per aiutare il suo festival partecipando ad almeno uno dei concerti a pagamento, quella 2014 potrebbe essere davvero lultima edizione di Asti Musica». Un appello che si spera, per il bene di Asti tutta, non cada nel vuoto.
Luca Garrone