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Quando il bullo è femminaI soprusi che nascono sul web
Attualità

Quando il bullo è femmina
I soprusi che nascono sul web

«Se 3 o 4 anni fa le segnalazioni sul bullismo erano localmente più scarse, rispetto ad esempio a Torino, oggi, grazie all'attività condotta, i casi emergono di più. Non perché siano

«Se 3 o 4 anni fa le segnalazioni sul bullismo erano localmente più scarse, rispetto ad esempio a Torino, oggi, grazie all'attività condotta, i casi emergono di più. Non perché siano numericamente in aumento, ma perché il fenomeno è meno sommerso, secondo quanto riferisce il Pm Marta Lombardi del Tribunale dei minori di Torino, che si occupa dell'Astigiano. Quel che si può dire è che l'aumento si constata per via telematica e tra le ragazze». Così il dottor Maggiorino Barbero, responsabile dell'équipe multidisciplinare dell'Asl contro abuso e maltrattamento di minori, traccia, in sintesi, un quadro locale sulla problematica del bullismo.

Problematica al centro del convegno scientifico svoltosi venerdì all'Università di Asti. Promosso dall'Asl con l'Ufficio scolastico territoriale, la Fondazione CrAsti e l'Università, il convegno, caratterizzato da una buona partecipazione, rappresentava la conclusione di una fase del percorso avviato lo scorso anno con i dirigenti scolastici e gli insegnanti, in collaborazione con l'Uffficio scolastico territoriale, la Magistratura e le Forze dell'ordine. Tale percorso ha permesso di approfondire e analizzare il fenomeno del bullismo, andando direttamente nella scuole del territorio, a contatto appunto con insegnanti e studenti, per sensibilizzarli e ascoltare la voce di chi opera sul campo. «Pur non disponendo -? dichiara Barbero -? di dati numerici specifici e considerando che il bullismo si può manifestare fin dalle elementari, il fenomeno risulta però in crescita sia per via telematica, perché il bullo ha così la sensazione di essere un po' più protetto dalla "rete", che presuppone minore attività fisica e maggiore emarginazione, sia tra le ragazze, perché purtroppo l'evoluzione porta, talvolta, a fare propri gli aspetti peggiori dell'altro sesso».

Ma chi è il bullo? «Sovente – spiega Barbero – è lui stesso vittima di una situazione di disagio o di aggressività, ad esempio in famiglia. Per reazione, compensa, attraverso atti di bullismo, ciò che vive personalmente. Inoltre, per essere valorizzato, ha bisogno del gruppo. Quest'ultimo vive, a sua volta, una situazione "border line", cioè intermedia, di disagio, magari con problemi minori, per cui non si mette in prima fila, come invece il bullo». Barbero richiama quindi l'attenzione sugli aspetti legali e giudiziari, conseguente al bullismo. «Va detto – afferma – che una "ragazzata" si può trasformare in una problematica importante, specie quando si è maggiorenni. Se, infatti, non esiste il reato di bullismo, esistono però quelli ad esso collegati, a fronte di attività penalmente perseguibili. Anche per questa ragione, abbiamo invitato gli insegnanti a non essere titubanti nel segnalare il fenomeno o eventuali sospetti, proprio per attivare maggiormente l'attenzione, dove necessario».

Ma a chi rivolgersi all'occorrenza? «In ambito scolastico – annota – gli studenti possono fare le proprie segnalazioni agli insegnanti. Questi, a loro volta, ne parlano con il proprio dirigente, che può inizialmente optare per un passaggio più soft, chiedendo l'aiuto dell'équipe multidisciplinare dell'Asl, nel cui ambito c'è, tra le altre figure, un rappresentante delle Forze dell'ordine, oppure rivolgersi direttamente ai Carabinieri e magari sporgere denuncia». Barbero spiega infine com'è possibile arginare il fenomeno, anche in prospettiva: «L'obiettivo e insieme la strategia sono di intensificare l'attività intrapresa, specie nelle scuole, come ci ha già chiesto il Provveditore agli studi: facendo infatti emergere il fenomeno, si contribuisce a spegnerlo. Al riguardo, l'intento è anche di rompere il "gruppo" con la discussione o attraverso atti amministrativi in ambito scolastico, ad esempio facendo cambiare sezione a determinati soggetti».

Manuela Zoccola

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