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Una mamma contro il ripetitore«Invito tutti allo "spegnifonino"»
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Una mamma contro il ripetitore
«Invito tutti allo "spegnifonino"»

Sabato prossimo è il 30 maggio e per un gruppo di astigiani è anche l'appuntamento mensile con lo "spegnifonino". Cos'è? E' una piccola protesta innocua e simbolica che,

Sabato prossimo è il 30 maggio e per un gruppo di astigiani è anche l'appuntamento mensile con lo "spegnifonino". Cos'è? E' una piccola protesta innocua e simbolica che, attraverso lo spegnimento del telefono cellulare per un'ora nella giornata del 30 di ogni mese, dalle 20 alle 21, vuole ribadire il diritto dei cittadini a partecipare alle scelte logistiche delle grandi compagnie telefoniche. Dove per scelte logistiche si intendono le installazioni dei ripetitori e delle alte antenne necessarie per sviluppare e potenziare i segnali usati dalla telefonia mobile. A far partire questa singolare iniziativa locale è stata Sara Deflorian, che da qualche anno conduce una garbata battaglia contro il ripetitore di Bricco Giberto di Valmanera.

Attualmente è in funzione un'antenna provvisoria, in cima alla collina ma sono stati finiti in questi giorni i lavori al basamento in cemento armato per quella definitiva che verrà issata ad una cinquantina di metri dalla casa in via di ristrutturazione acquistata dalla Deflorian. «Una scelta di vita precisa quella fatta da me e mio marito -racconta- abbiamo rinunciato alle comodità della città per far crescere i nostri tre figli, oggi piccoli, in un ambiente sano e in piena campagna. Peccato che, comprata la casa, dopo diverso tempo abbiamo scoperto che accanto sarebbe sorta l'antennona di una nota compagnia telefonica». Una storia tribolata, quella del ripetitore di Valmanera, la cui autorizzazione era stata concessa dopo la trasformazione di destinazione d'uso della torre dell'acquedotto di via Conte Verde che ospitava alla sua sommità i precedenti ripetitori.

La scelta era alla fine caduta sulle colline di Valmanera, con un'antenna oggi provvisoria, sempre a Bricco Giberto che servirà solo fino a quando non sarà finita quella vicino alla casa della Deflorian. Nessuno mette in discussione l'utilità dei ripetitori in un mondo che vive di telecomunicazione, così sono stati proposti dei terreni lontani dai centri abitati. Proposte scartate perchè per il gestore i costi di elettrificazione dei siti sarebbero stati troppo alti e non avrebbero più reso conveniente l'operazione. Alla fine la scelta è caduta su quell'area di un privato di Bricco Giberto accanto alla casa acquistata dalla famiglia della Deflorian e ad un'altra abitazione oggi disabitata ed in vendita.

«Non importa a nessuno che vicino a quell'antenna ci andrà a vivere una famiglia (forse due quando riusciranno a vendere la casa che, obiettivamente, subirà un deprezzamento vista la vicinanza con il ripetitore) -commenta la Deflorian- Mi sono rivolta all'amministrazione comunale, ma mi è stato risposto che è un problema mio, che non mi ero informata sufficientemente all'atto dell'acquisto della mia casa. Peccato che non mi ricordi tutta questa gente pronta a dirmi che vicino alla mia futura casa sarebbe sorto un traliccio di trenta metri». Un'antenna in area Sic (sito di interesse comunitario) fra i più belli del Piemonte «ma la direzione regionale competente ha ritenuto di non dover avviare per questo intervento nessun tipo di valutazione di impatto sull'habitat – prosegue la Deflorian ? Naturalmente le emissioni elettromagnetiche rispetteranno i limiti di legge. Anche se spero di non dover assistere, tra 10 o 20 anni ad un nuovo caso amianto».

Così, nel suo giro di amici e conoscenti, ha avviato lo "spegnifonino" che ad aprile ha già superato il centinaio di adesioni. «E' un problema che potenzialmente tocca tutti i cittadini -dice ancora la Defloria- perchè senza un piano dei siti compatibili per l'installazione delle stazioni radio base, non avrete modo di sapere se i vostri sforzi per allontanarvi dalla giungla di antenne che è la città saranno vanificati dalle esigenze "superiori" di un operatore di telefonia mobile».

Daniela Peira

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