Usa/ Il Senato su Apple: “rete complessa” per non pagare le tasse
Oggi l’a.d. Tim Cook testimonierà davanti al Congresso
New York, 21 mag. (TMNews) – Apple ha usato una “rete complessa” di entità offshore – senza dipendenti o uffici fisici – per pagare meno o nessuna tassa sulle decine di miliardi di dollari che ha guadagnato all’estero. La stoccata arriva da un’indagine del Senato degli Stati Uniti il giorno prima che l’amministratore delegato del colosso di Cupertino, Tim Cook entri al Congresso proprio per parlare di una proposta volta ad alleggerire il sistema fiscale.
Tra il 2009 e il 2012 – come riporta il Washington Post citando l’indagine – la società fondata in California da Steve Jobs ha nascosto agli occhi del fisco americano 74 miliardi di dollari in profitti attraverso la creazione di filiali in Irlanda. Mentre tra le altre multinazionali la pratica di usare controllate estere per evitare le tasse negli Stati Uniti è molto comune, il sistema messo in piedi da Apple (sempre secondo il Senato) è senza precedenti per complessità e creatività.
Proprio oggi Cook testimonierà per la prima volta davanti al Senato: ha intenzione di difendere la sua posizione sostenendo che la società produttrice di iPad e iPhone non ha violato le leggi fiscali. Sempre oggi Cook presenterà una proposta per “semplificare in modo sostanziale” le leggi che regolano le tasse sulle aziende e così cercare di ri-indirizzare gli investimenti di capitali in America.