Si chiama "Area Gabbiano" il nuovo spazio giochi di piazza Astesano,nato con l'intento di fare giocare i bambini anche nel centro cittadino, in uno spazio interamente pensato per loro e
Si chiama "Area Gabbiano" il nuovo spazio giochi di piazza Astesano,nato con l'intento di fare giocare i bambini anche nel centro cittadino, in uno spazio interamente pensato per loro e dedicato alla memoria del piccolo Stefano Gabbiano, scomparso prematuramente a soli 6 anni. Alla cerimonia di inaugurazione svoltasi nei giorni scorsi – avvenuta dopo la benedizione da parte di don Giuseppe Gallo, parroco di San Secondo, San Silvestro e Santa Maria Nuova – erano in molti, bambini e adulti. Presenti, oltre al sindaco Fabrizio Brignolo e agli assessori Andrea Cerrato e Maria Bagnadentro, la consigliera regionale Angela Motta, il presidente della Fondazione Giovanni Goria, Marco Goria e il presidente della Cassa di Risparmio di Asti, Aldo Pia.
L'idea di realizzare l'area giochi è stata proposta e portata avanti nel tempo dalla Fondazione Giovanni Goria che per la sua realizzazione ha promosso una campagna di raccolta fondi con il libro per bambini "Oggi sono felice ma anche un po' triste", edito da Carthusia, frutto del lavoro dello psicologo Marco Barra nell'ambito del Master dei Talenti della Società Civile ? progetto condotto con la Fondazione CRT che dal 2009 assegna borse di ricerca a giovani talenti – e scritto dalla nota autrice per bambini, Emanuela Nava. La raccolta fondi, unitamente al sostegno della Cassa di Risparmio di Asti e alla collaborazione con il Comune, hanno fatto sì che oggi l'area giochi Gabbiano sia una realtà da inaugurare. Belle e toccanti le parole del papà di Stefano, Valerio Gabbiano, che ha voluto sottolineare quanto suo figlio abbia vissuto la città e quanto questo spazio sia un bel modo di ricordarlo.
A tagliare il nastro è stata Chiara Gabbiano, la sorellina del piccolo Stefano a cui l'area giochi è dedicata. «Abbiamo portato avanti il progetto dell'area Gabbiano perché questo era uno spazio che mancava nel centro cittadino. Pensando alla funzione sociale del gioco, abbiamo desiderato costruire uno spazio a misura di bambino, che possa contribuire ad aiutare i più piccoli a essere curiosi e creativi, a entrare in relazione con gli altri e ad esprimersi nel cammino verso la loro indipendenza. Seguendo il pensiero che "giocare è una cosa seria" come molti pedagogisti hanno ricordato nel tempo». A tutti i bambini è stata infine offerta una colazione di tarda mattinata.
Alessia Conti