Cerca
Chiudi questo box di ricerca.
Camera di Commercio, Sacco: "Non pesiamo sullo Stato, perché abolirci?"
Economia

Camera di Commercio, Sacco: "Non pesiamo sullo Stato, perché abolirci?"

«La Camera di Commercio svolge una funzione indispensabile a garanzia del sistema economico e dello sviluppo del territorio». Così il presidente della Camera di Commercio, Mario Sacco, ha esordito

«La Camera di Commercio svolge una funzione indispensabile a garanzia del sistema economico e dello sviluppo del territorio». Così il presidente della Camera di Commercio, Mario Sacco, ha esordito lunedì alla conferenza stampa convocata per ribadire la centralità dell'Ente alla luce della proposta del Governo Renzi di abolire l'obbligo all'iscrizione alle Camere di Commercio. «Ultimamente – ha continuato Sacco – è stato messo in discussione il ruolo dell'Ente camerale, quasi a farlo rientrare nella generalizzata corsa ai tagli cui stiamo assistendo. Personalmente ritengo sia giusto ridisegnare l'organizzazione dello Stato, ma in questo disegno bisogna tener conto che l'Ente camerale è indispensabile al presidio del mondo economico del territorio. Senza contare che la sua abolizione non porterebbe ad alcun vantaggio, dato che non pesa nulla sul bilancio dello Stato».

Dopodiché – alla presenza delle associazioni di categoria, di alcuni sindaci e imprenditori – il presidente Sacco ha illustrato le attività e i servizi svolti dalla Camera di Commercio astigiana. Innanzitutto ha citato il Registro delle imprese, cui sono obbligate ad iscriversi tutte le aziende, che è uno strumento di pubblicità legale, di informazione economica e di trasparenza. «Registro – continua – caratterizzato da un tempo medio di evasione pratiche pari a 3,9 giorni nel 2013, sceso a 1,9 giorni nei primi quattro mesi di quest'anno. E parliamo di un'attività intensa: basti pensare che l'anno scorso sono stati rilasciati, tanto per fare un esempio, 7mila visure e certificati».

Dopodiché ha ricordato il cofinanziamento del Piano per l'internazionalizzazione del Piemonte con una quota di 10 milioni di euro, quindi l'erogazione di contributi alle piccole e medie imprese con diverse finalità: partecipazione a fiere internazionali; investimenti (in collaborazione con i Consorzi di garanzia Fidi); start up di impresa e occupazione; servizi avanzati di IT e banda larga. «E ancora – ha continuato Sacco – l'Ente sostiene le spese di partecipazione delle imprese astigiane alle collettive regionali organizzate in collaborazione con Unioncamere Piemonte nell'ambito di importanti eventi fieristici, da Vinitaly al Salone del libro. E, come molti sanno, organizza la Douja d'Or e il Festival delle Sagre, che promuove in tutta Italia attraverso una massiccia campagna stampa».

Tra i servizi meno noti al grande pubblico sono stati ricordati il servizio di informazione sugli adempimenti e di formazione gratuita su temi di interesse per le imprese (260 le persone formate nel primo quadrimestre 2014); l'assegnazione del Marchio di qualità Ospitalità italiana, senza costi a carico delle imprese, per incentivare il miglioramento degli standard qualitativi dell'offerta turistica astigiana (195 le strutture che lo possiedono); l'attività di regolazione del mercato, tutelando la trasparenza e la correttezza dei rapporti commerciali; quindi la vigilanza per la sicurezza dei prodotti (giocattoli, prodotti elettrici, tessili/calzature), avviata nel 2012; e lo sportello di consulenza alle imprese per l'etichettatura dei prodotti alimentari.

Infine il presidente Sacco ha ricordato che l'Ente opera come Organismo notificato europeo sui contatori d'acqua, sui misuratori di carburante e sulle bilance automatiche, con il Laboratorio nazionale di taratura che è il suo braccio operativo. E che si occupa di tutela della proprietà industriale (113 i marchi depositati nel 2013), oltre che di mediazione civile e commerciale (il recente strumento di giustizia alternativa) che registra un tempo medio di conclusione dell'istanza pari a 39,96 giorni (22 il totale delle adesioni e degli accordi raggiunti dal gennaio 2013). D'accordo con Sacco il vice presidente Aldo Pia: «Le Camere di Commercio – ha sottolineato – sono un "pezzo" dello Stato non pagato dallo Stato, in quanto Enti finanziati dalle imprese. Quindi non solo dovrebbero essere mantenute, ma anche ricevere nuove deleghe, in modo da garantire sui territori un minimo di strutture a supporto dei cittadini e delle imprese, considerando anche quale sarà il destino delle Province».

Le Camere di Commercio, come detto, sono finanziate essenzialmente con i contributi delle imprese. Infatti i proventi correnti relativi al 2013 ammontano a circa 6milioni di euro, di cui il 4% da contributi e finanziamenti destinati a sostenere specifici progetti; il 13% da diritti di segreteria; l'1% da gestione di beni e servizi; l'82% dai diritti annuali. Sono, questi, i contributi pagati dalle imprese iscritte al Registro (24.885 quelle della nostra provincia) che, per l'Ente astigiano, vanno dai 106 euro per le imprese individuali iscritte nella sezione speciale (piccoli imprenditori, coltivatori diretti…) ai 240 euro in misura fissa per le imprese iscritte nella sezione ordinaria con fatturato Irap non superiore a 100mila euro; per le imprese con giro d'affari più elevato si aggiunge ai 240 euro una percentuale in base al fatturato Irap.

L'Ente astigiano occupa 46 addetti, in riduzione del 25% in termini di numero e del 30% in termini di costo rispetto al 2006. Sempre in riferimento a quell'anno, le spese di funzionamento sono calate del 29%, passando da 2,3 agli 1,5 milioni di euro del 2013. Mentre sono aumentati del 46% gli interventi a favore delle imprese.

Elisa Ferrando

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link