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Asti Expo: «Hanno fatto di testa loroe i risultati sono stati deludenti»
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Asti Expo: «Hanno fatto di testa loro
e i risultati sono stati deludenti»

Si sono spenti i riflettori sulla Fiera Regionale "Asti Expo ?- Dalla terra per crescere" la quale aveva l'obiettivo di presentare e promuovere la sana alimentazione, la sostenibilità,

Si sono spenti i riflettori sulla Fiera Regionale "Asti Expo ?- Dalla terra per crescere" la quale aveva l'obiettivo di presentare e promuovere la sana alimentazione, la sostenibilità, il benessere, l'eccellenza. I risultati, però, sono stati molto, molto al di sotto delle aspettative con un risultato che non è piaciuto ai cittadini e alle associazioni di categoria, non ha creato particolare interesse (salvo nelle scuole che hanno partecipato ai laboratori didattici) e che vede oggi gli organizzatori della CDM Events e l'assessore alle Fiere Andrea Cerrato doversi difendere da pesanti critiche. Franco Capra (CDM Events) fin dai primi giorni di Asti Expo ha riconosciuto delle criticità strutturali nell'Enofila, spiegato che molti appuntamenti di fitness non sono riusciti causa maltempo ma ha anche puntato il dito contro le associazioni di categoria colpevoli, dice lui, «di aver bocciato l'evento a priori». Confesercenti, Confartigianato, Ascom e CNA, che non sono stati presenti in Fiera e che nulla c'entrano con l'organizzazione dell'evento, non ci stanno però a prendersi la responsabilità di un flop di cui avevano messo in guardia Cerrato e CDM già dopo l'edizione 0 svoltasi ad ottobre.

«Le associazioni di categoria non organizzano le fiere ma, se le ritengono valide, le diffondono tra gli associati – risponde Mauro Ardissone, presidente di Confesercenti – Quando a metà marzo siamo stati convocati dai promotori e abbiamo saputo che tipo di Fiera avrebbero fatto, abbiamo ribadito che non condividevamo questa impostazione e non ci abbiamo messo la faccia con i nostri associati. I risultati – continua Ardissone – parlano da soli ma non sto contestando nulla al gestore mentre c'è un evidente responsabilità politica di chi avrebbe dovuto verificare che il gestore fosse in grado di organizzare ciò che era stato scritto sul bando e ribadito in più occasioni. Siamo molto delusi perché stiamo buttando via un evento che rappresenta l'identità di Asti».

Non meno delusi sono i vertici dell'Ascom che accusano gli organizzatori di aver fatto tutto di testa loro senza chiedere i pareri delle associazioni di categoria o, comunque, senza ascoltare eventuali suggerimenti. «Noi siamo sempre disponibili al confronto e alla collaborazione con il Comune – ricorda il direttore Claudio Bruno – e già al termine dell'edizione sperimentale avevamo detto che non aveva molto senso questa impostazione. Risultato? Invece di ascoltarci ci hanno notificato che la Fiera sarebbe stata fatta con lo stesso format di ottobre; abbiamo provato a spiegare loro le criticità cui sarebbero andati incontro ma siamo stati ignorati e questi sono i risultati. Se pensano di andare avanti così lo dicano subito ma tengano presente che la Fiera ormai è in agonia».

Non mancano poi le osservazioni mosse dalla Confartigianato il cui direttore, Giansecondo Bossi, fa un passo indietro nelle passate edizioni: «Le associazioni non hanno mai organizzato la Fiera di Asti che viene realizzata dal soggetto appaltatore in piena autonomia. Al massimo possiamo essere un partner locale – prosegue – perché conosciamo l'economia del territorio. Ci è sembrato invece che l'approccio con CDM Events sia stato quello di recepire ciò che avevano già stabilito e dire ai nostri associati di prendere parte all'evento. Oltretutto il Comune ha scelto quelle tematiche senza coinvolgerci; il fitness, ad esempio, è ben poco accattivante per gli espositori astigiani ma alla fine abbiamo scoperto che in una fiera sul fitness ci si poteva mettere qualsiasi cosa, anche il solare termico. Aggiungo solo che chi è andato all'Enofila non l'ha fatto per fare business ma per dire ai cittadini di essere ancora vivo nonostante le difficoltà del momento».

Dalla CNA è il presidente Guido Migliarino a replicare alle accuse di aver remato contro AstiExpo. «Non c'è stato alcun boicottaggio, anzi, l'altra volta avevamo partecipato alla Fiera con un nostro stand e detto di essere disponibili a dare un mano per superare le magagne riscontrate. E' chiaro che, a fronte della nostra disponibilità, se non si viene interpellati o se viene disatteso tutto ciò che abbiamo detto, che altro potevamo fare? Portare i nostri associati all'interno di quelle tematiche non era semplice al di là del fatto che chi organizza una fiera su fitness e benessere dovrebbe avere già un "portafoglio" di aziende interessate all'evento e poi chiedere la partecipazioni di quelle presenti sul territorio. La Campionaria di Cuneo funziona bene perché può contare su almeno 300 standisti. Ora il cerino è arrivato alla fine; qualcuno deve prendere una decisione difficile e pesante. Il sindaco Brignolo prenda atto di quanto successo e ne tragga le conseguenze».

Riccardo Santagati

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