Potrà continuare a viverci con la sua famiglia, ma non potrà venderla nè disporne in altro modo. Così il tribunale del Riesame ha deciso sul sequestro preventivo della grande villa di Mongardino
Potrà continuare a viverci con la sua famiglia, ma non potrà venderla nè disporne in altro modo. Così il tribunale del Riesame ha deciso sul sequestro preventivo della grande villa di Mongardino in cui vive l'ex direttore Atc Pierino Santoro sotto inchiesta per un ammanco che si aggira intorno agli 8 milioni 730 mila euro dalle casse dell'agenzia.
Nonostante lui abbia già ammesso le sue responsabilità (pur senza definire l'esatta entità degli ammanchi), si sia dimesso a pochi giorni dall'emersione delle anomalie contabili e abbia già restituito 800 mila euro, i giudici vogliono ulteriormente tutelare il patrimonio pubblico bloccando l'eventuale vendita della casa di Mongardino che ha un grande valore commerciale.
Insieme alla casa sulle colline astigiane, i giudici avevano disposto anche il sequestro di altri due immobili a Torino e in Liguria, ma questi sono usciti dal dispositivo perchè la difesa di Santoro, sostenuta dall'avvocato Mirate, ha dimostrato che si trattava di acquisti fatti prima del 2004, anno dal quale sono partiti gli accertamenti dei revisori dei conti e dei periti incaricati dalla Procura che sta indagando sul maxi ammanco. Secondo l'avvocato, anche la villa di Mongardino è stata realizzata con denaro di provenienza lecita e quindi potrebbe uscire dal blocco dei beni disposti dai giudici.