Archiviata la manifestazione identitaria promossa sabato scorso dal Comitato per la salvaguardia del castello e l'associazione "Gioventura piemonteisa", lo storico maniero è tornato d'attualità. Infatti dal Municipio è giunta la comunicazione ufficiale sullo stanziamento necessario a rimuovere le macerie che dal giorno del crollo occupano via Castello. Intervento che potrebbe essere eseguito entro i prossimi mesi, unitamente ai primi lavori di messa in sicurezza…
Archiviata la manifestazione identitaria promossa sabato scorso dal Comitato per la salvaguardia del castello e l'associazione "Gioventura piemonteisa", lo storico maniero è tornato d'attualità. Infatti dal Municipio è giunta la comunicazione ufficiale sullo stanziamento necessario a rimuovere le macerie che dal giorno del crollo occupano via Castello. Intervento che potrebbe essere eseguito entro i prossimi mesi, unitamente ai primi lavori di messa in sicurezza.
Ad assicurare i denari necessari è stata Banca Intesa San Paolo che aveva già mostrato la propria disponibilità che si sono concretizzate alla vigilia delle festività pasquali con la comunicazione inviata al sindaco Carlo Conti. Raggiunto l'accordo tra il curatore fallimentare del Tribunale di Milano e l'istituto bancario che, in qualità di creditore ipotecario, ha deciso di mettere a disposizione 47 mila 200 euro. Somma massima fissata dal preventivo tecnico fatto pervenire al curatore e posta all'attenzione anche della Sovrintendenza essendo un bene sottoposto a vincolo. I lavori riguarderanno, dunque, la rimozione delle decine di metri cubi di materiale che, dal crollo avvenuto il 5 febbraio scorso, occupano la via sottostante ma anche le prime opere di messa in sicurezza, ovvero la sistemazione di parte del tetto rimasto in sospensione e la copertura del terrapieno scoperto dopo lo sfaldamento dell'avancorpo.
«E' ipotizzabile che il cantiere si concretizzi già entro i mesi di maggio e giugno» ha commentato il sindaco Carlo Conti, alla scadenza del mandato amministrativo. «In questo modo il mio successore sarà alleviato dalla necessità di reperire i soldi per un intervento necessario ma straordinario per cui difficili da reperire in un bilancio di un piccolo centro e sempre più ridotto. L'augurio che questa azione sia solo il primo passo per il recupero del bene».
Parallelamente si terrà il secondo esperimento d'asta fissato il 14 maggio alla Sezione fallimenti del Palazzo di Milano. Il prezzo base è stato ridotto a 822 mila 750 euro con eventuali rilanci non inferiori a 10 mila euro. Il lotto comprende l'intero complesso immobiliare ma anche i terreni di pertinenza, alcuni classificati come vigneti, e lo stagno. La prima asta era stata bandita lo scorso 17 settembre ed era andata deserta, senza nessuna offerta di potenziali acquirenti considerando forse eccessivamente alta la basa d'asta, fissata ad oltre 1 milione di euro.
m.s.