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Cooperative sociali, utili ridotti del 50%
Economia

Cooperative sociali, utili ridotti del 50%

In totale sono 35, hanno registrato nel 2013 un fatturato di oltre 71 milioni di euro e danno occupazione ad oltre 1.100 addetti. Parliamo delle cooperative sociali aderenti a Confcooperative Asti

In totale sono 35, hanno registrato nel 2013 un fatturato di oltre 71 milioni di euro e danno occupazione ad oltre 1.100 addetti. Parliamo delle cooperative sociali aderenti a Confcooperative Asti (componenti Federsolidarietà Asti), che nei giorni scorsi hanno tenuto l'assemblea per il rinnovo dei rappresentanti.

Vi hanno partecipato i rappresentanti della maggioranza delle cooperative aderenti, che hanno registrato numeri in crescita, rispetto al quadriennio passato, del 20%. Non altrettanto si può dire per gli utili conseguiti, che si sono ridotti del 50% passando da 2 a 1 milione di euro annui. «Ma questo calo – sottolineano da Federsolidarietà – non ha impedito il rafforzamento patrimoniale delle cooperative che hanno incrementato di oltre il 50% il proprio patrimonio netto portandolo ad oltre 15 mln di euro, segno tangibile che i soci delle cooperative credono nella propria azienda e la capitalizzano con risorse proprie».

L'assise si è svolta alla presenza del presidente regionale di Federsolidarietà Piemonte, Guido Geninatti, mentre gli onori di casa sono stati curati dal presidente di Confcooperative Asti Mario Sacco e dal direttore Pietro Cavallero. Nel corso della riunione il presidente uscente Maurizio Serpentino ha relazionato sull'attività svolta nei quattro anni trascorsi, «caratterizzati da momenti di forti tensioni, sia per le manovre di aumento delle aliquote IVA, poi non attuate, sia per i tempi di pagamento da parte delle Pubbliche amministrazioni. Tensioni che, purtroppo, rimangono tutt'oggi».

Dopodiché ha indicato le attività future e le sfide che la cooperazione sociale astigiana si vedrà costretta ad affrontare: dalla necessità di adattarsi alle nuove richieste di servizi all'attivazione di vere e proprie filiere di intervento sui servizi domiciliari, sulle attività di housing sociale, sulle politiche attive del lavoro. Ricordando che «la cooperazione sociale è pronta ad affrontare anche la sfida sul fronte della nuova programmazione dei fondi strutturali europei che, per la prima volta, riconoscono un ruolo primario e da protagonista all'impresa sociale».

Il presidente Sacco ha quindi ribadito la funzione che il Comune di Asti assumerà a breve con l'abolizione delle Province, invitando l'Amministrazione comunale ad essere protagonista di questo cambiamento. Ha poi ricordato come «nei servizi territoriali di prossimità, sia sociali che sanitari, potrà nascere uno sviluppo molto forte del settore sia in termini di occupazione sia di professionalità. Questo perché le cooperative sociali e sanitarie possono garantire, anche in virtù dell'essere imprese locali e no-profit, alti livelli di servizio e di risultato, in virtù di quel principio di sussidiarietà che viene sempre più citato ma poco praticato».

L'invito è quindi quello di programmare per tempo le risorse e di spostare l'attenzione non solo ai presidi ospedalieri, ma al territorio. Le cooperative sociali hanno poi proceduto al rinnovo dei propri rappresentanti confermando quale presidente del settore, per i prossimi quattro anni, Maurizio Serpentino, mentre Barbara Rapetto e Giorgio Maldonese sono stati designati a rappresentare Federsolidarietà Asti al consiglio regionale; completano il consiglio provinciale Angela Bosio e Marcello Follis.

e. f.

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