Cerca
Close this search box.
Trasporti, le aziende non riesconoa pagare: stipendi di nuovo congelati
Economia

Trasporti, le aziende non riescono
a pagare: stipendi di nuovo congelati

Torna l’incubo degli stipendi congelati, gli autisti stanno pensando allo sciopero. Le aziende hanno comunicato di non riuscire a pagare i dipendenti: «Ormai manca la liquidità». Al timore dei lavoratori di non sapere fino a quando durerà questa situazione di incertezza economica si somma la paura di perdere il posto di lavoro…

E’ trascorso un mese, ma i problemi rimangono putroppo gli stessi. Nei giorni scorsi, infatti, le principali aziende astigiane di trasporto pubblico extraurbano – la “Gelosobus” di Canelli e le “Autolinee Giachino” di Villanova – hanno avvisato i lavoratori che non riusciranno, mercoledì 15 maggio, a pagare gli stipendi ai dipendenti. Il motivo è lo stesso del mese scorso. Le aziende in questione, infatti, vantano crediti, nei confronti della Regione, pari a 2,5 milioni (Gelosobus) e 2,6 milioni di euro (Giachino) risalenti al 2011, e, al contempo, continuano ad avere problemi nell’essere pagate regolarmente per il servizio svolto. «La situazione è grave e assurda», afferma Enrico Giachino, titolare delle omonime autolinee e presidente del Coas, il Consorzio astigiano che associa 7 aziende di trasporti extraurbani e 4 ditte subappaltatrici.

«Infatti, quando a metà aprile abbiamo annunciato di non avere la liquidità per pagare gli stipendi, siamo stati convocati in Prefettura per la cosiddetta “procedura di raffreddamento” con i sindacati, dopodiché fortunatamente la Regione ha erogato una mensilità a copertura del servizio di trasporto pubblico, pari a 475mila euro, utilizzata dalle aziende per pagare stipendi e contributi ai dipendenti per il mese di marzo. Ma ora siamo daccapo. Da una parte non ci è stata “girata” dalla Provincia la tranche di febbraio, trattenuta per ripianare la cifra che l’Amministrazione ci aveva anticipato nel 2012 proprio per conto della Regione. Dall’altra a stamattina (ieri per chi legge, ndr), all’Amministrazione provinciale non era arrivato ancora alcun bonifico da Torino per quanto riguarda il servizio svolto ad aprile. Di conseguenza non saremo in grado di pagare gli stipendi ai nostri dipendenti».

Giachino ricorda quindi altri aspetti di questa delicata quanto drammatica situazione. «Continuiamo a svolgere il servizio – indica – anche se vantiamo crediti, nei confronti della Regione, che risalgono al 2011. Di certo non possiamo andare avanti così. Fortunatamente ora in Regione è stato deciso che i paventati tagli al settore del trasporto pubblico, per quanto riguarda la provincia di Asti, saranno sospesi per quanto rigaurda il 2013. Ma il problema è stato solo spostato al 2014». E poi c’è la questione degli arretrati. «In base all’accordo dei giorni scorsi tra Stato e Regione Piemonte – continua – l’Amministrazione piemontese avrà a disposizione 340 milioni di euro per pagare gli arretrati negli anni 2013, 2014 e 2015, grazie anche alla possibilità di usare i fondi Fas (Fondi per le aree svantaggiate) per quanto riguarda l’anno in corso. Ma, se anche si attuasse questo accordo, ci sarebbe poi il problema degli interessi, che non sono contemplati nell’accordo ma che noi purtroppo conosciamo bene».

A Giachino fa eco Nico Geloso, titolare della “Gelosobus” di Canelli, che commenta la situazione con toni sfiduciati: «E’ veramente assurdo: è ovvio che per poter garantire la continuità del servizio dobbiamo essere pagati regolarmente, visti anche gli arretrati. Eppure no, nemmeno questo ci è concesso». Come ovvio, la situazione si riflette poi, a cascata, sui dipendenti. «Siamo amareggiati» confessa Lorenzo Laviosa, 45 anni, autista della Geloso da 15 anni «dopo l’episodio di aprile, di cui si era interessato il Prefetto, e in seguito alle proteste contro i tagli della Regione organizzate da lavoratori, sindacati e aziende, sia ad Asti che a Torino, pensavamo di aver raggiunto una svolta. E invece siamo di nuovo punto e a capo». Al timore dei lavoratori di non sapere fino a quando durerà questa situazione di incertezza economica si somma la paura di perdere il posto di lavoro. Laviosa aggiunge che per il momento non sono stati annunciati tagli al personale, anche se permane la seria possibilità che 11 contratti in scadenza a giugno non vengano riconfermati.

«Siamo veramente stanchi di questa situazione», aggiunge Maurizio Dovico, “anima” del Comitato di autisti S.A.P. e autista “Gelosobus”. «Per questo – prosegue – ci stiamo organizzando per attuare forme di protesta, perché non possiamo sempre arrivare alla metà del mese con l’ansia di non essere pagati. A questo scopo ci siamo riuniti lunedì e martedì con i dipendenti delle “Autolinee Giachino”. Una cosa è certa: se non saremo pagati il 15 noi autisti ci fermeremo». Seguendo, così, lo sciopero di lunedì dei dipendenti “Arfea”, azienda che ha sede ad Alessandria ma che svolge servizio anche nella nostra provincia.

Elisa Ferrando

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale