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Il rilancio del circolo? Opportunità per tutti
Cronaca

Il rilancio del circolo? Opportunità per tutti

Dalla provinciale 59 (la piana di San Marzanotto) il nostro viaggio in compagnia di Carlo Sabbione, Mariangela Cotto e Fulvia Viale prosegue nel centro abitato dove incontriamo Lino Rocchi e Domenica

Dalla provinciale 59 (la piana di San Marzanotto) il nostro viaggio in compagnia di Carlo Sabbione, Mariangela Cotto e Fulvia Viale prosegue nel centro abitato dove incontriamo Lino Rocchi e Domenica Ladame del Circolo Polisportivo Comunale “G.Brusco”. Rocchi è presidente e gestore della struttura nata nel 1989 quando i residenti si autotassarono e, con la pro loco, costruirono il primo padiglione del circolo. I coniugi Rocchi sono arrivati nel 2002 e in questi giorni stanno portando avanti i lavori per rendere la struttura ancora più fruibile. «Abbiamo intenzione di ripristinare i campi da bocce e ci piacerebbe allestirne un altro per il calcio a 5 oltre a tenere aperti quelli da tennis» spiega il gestore. Il circolo è di proprietà del Comune che ha siglato una convenzione per affidare la gestione a privati.

L’accordo è molto importante perché permette di dare ai cittadini di San Marzanotto un apprezzabile polo sportivo di cui potrebbero usufruire anche gli astigiani che non trovano spazi adeguati in centro. Il circolo è infatti davanti al capolinea della linea 1/ e quindi comodamente raggiungibile da Asti. Due curiosità: il padiglione è intitolato a Franco Capello, già presidente della pro loco e consigliere di circoscrizione che progettò il circolo e che è mancato da una decina di anni. Lo stesso è stato utilizzato per molto tempo come “mensa” dei sacerdoti di San Marzanotto, Isola, Costigliole, Portacomaro e Mombercelli. Oggi sono di casa don Fiorino Chiusano, storico parroco del paese e la sportiva Annalisa Maggiorotto che è stata chiamata dall’amministrazione a dare una mano per il rilancio della struttura.

Dalla piazzetta davanti al circolo ci fermiamo ad osservare la collina verso San Marzanotto ovvero parte dell’area oggi nota come Parco delle frane. Si tratta di una zona dove il movimento del terreno è particolarmente visibile tanto che, nel 1982, venne costruito un primo muro di contenimento sulla cima della collina per mettere in sicurezza la parte abitata e impedire che le case potessero subire danni. «Il Parco delle frane inizia dai margini di Rocca Schiavina e prosegue fino a Belangero e potrebbero essere utilizzato per studiare questi fenomeni che interessano non solo le colline di San Marzanotto ma anche altre frazioni della città» spiega Mariangela Cotto. L’idea del parco è nata per mettere in sicurezza la dorsale della collina, lunga 2 km, che ha uno strapiombo di circa 100 metri sotto il quale sono state costruire numerose abitazioni affacciate a delle strade vicinali. «Sotto la collina c’è una strada vicinale che collega due strade comunali – spiega Sabbione – ma quando piove è un disastro perché bisognerebbe fare i canali di scolo e fare più manutenzione che invece è a carico dei privati. Il Comune con gli oneri di urbanizzazione ha installato i pali della luce, una cosa utile per dare un po’ di sicurezza a chi abita qui ma i disagi durante il maltempo sono veramente enormi».

Tornando sulla provinciale 59 Sabbione ci mostra il tratto di strada che sarà presto interessato dalla costruzione del marciapiede così come richiesto dai cittadini. Prima di lasciare la Piana incontriamo Nadia Baratta, titolare da 12 anni del negozio di alimentari. «Sicuramente servirebbe il marciapiede non solo sul lato opposto della strada ma anche da questa parte – spiega – Poi ci sono le auto che vanno troppo forte e probabilmente un autovelox fisso potrebbe risolvere il problema. Per quanto riguarda la sicurezza io ho subito un tentativo di furto molti anni fa ma sono corsa ai ripari creando un vero negozio bunker a prova di scasso. Certo, dopo le 17,30, soprattutto d’inverno, vedo girare certe facce che non mi convincono affatto».

r.s.

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