Troppo indigesto da mandare giù il boccone di un consiglio comunale aperto sullo scandalo Atc, così, nonostante la tempestiva raccolta di firme dei consiglieri che ne consente la sua convocazione
Troppo indigesto da mandare giù il boccone di un consiglio comunale aperto sullo scandalo Atc, così, nonostante la tempestiva raccolta di firme dei consiglieri che ne consente la sua convocazione entro la data prevista da regolamento di 20 giorni, verrà comunque fissata nella prima decina di maggio, dopo tutti i vari "ponti" fra Pasqua, 25 aprile, Primo Maggio e feste patronali di San Secondo. Questo, spiegano dal Municipio, per consentire a tutti di poter partecipare e soprattutto per avere a quella serata il maggior numero possibile di persone invitate: ex direttori, dirigenti vari, ex presidenti, consiglieri di amministrazione e revisori dei conti dell'Agenzia territoriale per la casa che si sono avvicendati dal 1998 ad oggi. Data, quella del 1998, in cui è entrato a lavorare Pierino Santoro, l'ex direttore cui è stato imputato un ammanco ancora da quantificare che una stima indica in 8 milioni di euro.
Una cifra che non è ancora quella certa e che, secondo indiscrezioni, sarebbe destinata ancora a salire, vista la mole di anomalie contabili riscontrare dagli attuali revisori dei conti spulciando tutte le pratiche degli ultimi dieci anni in collaborazione con la Procura di Asti che sta indagando. Santoro continua ad essere l'unico ad essersi accollato l'intera responsabilità delle uscite di cassa, con un primo risarcimento di 800 mila euro già versato a nome dell'Atc. Mentre si aspetta il conto finale (e il consiglio comunale aperto), la politica e il mondo dei sindacati interviene su questa vicenda drammatica e dalle proporzioni enormi. La Cgil ha annunciato di aver dato mandato ai legali per la costituzione di parte civile tramite la Federconsumatori non appen ail procedimento penale sarà formalizzato ed incardinato.
Dalla Casa del Popolo invece arrivano due proposte per utilizzare una parte di quegli 800 mila euro già restituiti da Santoro. «Si usino per evitare altri sfratti durante questa crisi che morde le famiglie in difficoltà e si destinino per acquistare contenitori occupati garantendo una soluzione stabile alle famiglie senza casa. Inoltre -si legge in una nota stmapa- si ricalcolino i bilanci dell'Atc e si mandi a casa un intero consiglio di amministrazione che non si è accorto di una truffa per milioni di euro.». E di dimissioni parla anche il consigliere Giovanni Pensabene che, criticando indifferentemente tutti i cda che si sono susseguiti negli anni in cui si sono verificati gli ammanchi, chiede a quello attuale di andare a casa, per uno "scatto di dignità di chi non si è mai accorto di nulla"».
Daniela Peira