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I neorurali Fabio e Luca: «Scegliamola campagna, vivremo di lavanda»
Economia

I neorurali Fabio e Luca: «Scegliamo
la campagna, vivremo di lavanda»

"Laboratorio Naturae, coltiviamo bellezza" è il progetto, il sogno, la finalità umana ed etica verso cui aspirano due giovani sulla quarantina, Luca Chiusano, naturalista e dottorando in

"Laboratorio Naturae, coltiviamo bellezza" è il progetto, il sogno, la finalità umana ed etica verso cui aspirano due giovani sulla quarantina, Luca Chiusano, naturalista e dottorando in enologia e Fabio Musso, architetto sensibile alla progettazione sostenibile. Siamo ad Antignano, a pochi chilometri da Asti. I due amici, accomunati dallo stesso amore per la terra e i suoi prodotti, sono ciò che si potrebbe dire e come amano definirsi loro stessi, dei "neorurali", persone che scelgono la campagna perché in essa vedono una più elevata qualità di vita, ma non vivono di ciò che lavorano direttamente nei campi. «Amiamo la terra, la straordinaria bellezza dei paesaggi campestri, soprattutto in questa zona, così ordinatamente coltivata». Come nasce l'idea?

«Dall'amore per la natura, in un periodo in cui si sentono tante brutte notizie, negative, abbiamo deciso d'invertire la rotta, coltivando bellezza? cosa c'è di più bello, concreto e utile se non i fiori e le erbe aromatiche?». Il progetto è in ancora fase embrionale, è partito nel 2013, anno di sperimentazione con 160 piante biologiche di lavanda vera, 30 di menta piperita e 30 di salvia officinalis. I due "neorurali" fanno tutto a mano, non utilizzano chimica, ma solo un distillatore per l'estrazione a corrente di vapore. A breve, saranno piantate altre 320 piantine di lavanda. Per l'essicazione Chiusano e Musso si sono costruiti un essiccatore solare, con 2 semplici mosse a zero impatto ambientale: una scatola in legno e un pannello solare che filtra e riflette la luce solare utile per il processo di essicazione.

Un progetto al momento ancora hobbistico, ma con grandi leve che muovono su concetti filosofici, con un approccio che usufruisce di ciò che la natura regala, senza forzare la mano, lasciandosi condurre quando serve, da veri naturalisti; un esempio è la scelta di non arare, ma semplicemente di fresare (25 cm) leggermente il terreno, senza danneggiare l'ecosistema del sottosuolo. Crescerà il progetto, è sostenibile? Chiusano spiega: «Il progetto sta in piedi, credo possa avere potenzialità sul mercato. Ci stiamo lavorando: il prossimo passo è quello d'implementare il numero di piante, studiare l'agronomia, l'essicazione e tutti i dettagli. Poi stiamo cercando di creare una rete che metta a sistema i progetti con uguali valori e ideali, fatta di amici e persone mosse dalla stessa passione. Il nostro sogno è che diventi un progetto sostenibile, una sorta di cooperativa fatta di persone che l'alimentano e che vogliono condividere il senso di bellezza». Seppur abbiano un sito (in doppia lingua) www.laboratorionaturae.it, Chiusano e Musso sono un po' "allergici" all'era del social net, preferiscono il contatto umano.

Roberta Arias

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