Ad oltre un mese dallo scoppio dello scandalo sugli ammanchi all'Atc di Asti (l'agenzia che gestisce le case popolari di tutta la provincia) ancora un conto finale non è disponibile. Partiti
Ad oltre un mese dallo scoppio dello scandalo sugli ammanchi all'Atc di Asti (l'agenzia che gestisce le case popolari di tutta la provincia) ancora un conto finale non è disponibile. Partiti da una prima stima di circa 1 milione di euro, il lavoro dei revisori dei conti sembrerebbe portare invece ad una somma ben superiore, a giudicare da tutte le uscite di cassa o gli incassi non registrati negli ultimi dieci anni. Irregolarità ed anomalie che hanno al centro, per ora, una sola persona, l'ex direttore Pierino Santoro, dimissionario nel giorno successivo alla scoperta degli ammanchi.
E' lui ad essersi assunto in toto la responsabilità dell'appropriazione dell'ingente somma di denaro avvenuta in parte in contanti e in parte attraverso prelievi dalla carta di credito aziendale. Santoro, dopo essersi dimesso ed aver confessato, ha anche già effettuato un primo bonifico da 800 mila euro a titolo di anticipo di risarcimento in attesa di una perizia sull'ammanco totale. Ma l'indagine è tutt'altro che conclusa. La Procura, infatti, parallelamente all'analisi contabile portata avanti dai revisori dei conti sull'entità precisa degli ammanchi, sta lavorando per accertare se vi fossero altri livelli di responsabilità e se altri sapessero di queste continue emorragie di denaro dalle casse dell'Agenzia in prima linea per dare casa a chi si trova in piena emergenza abitativa.
Un accertamento che ha anche fatto, per conto suo, lo stesso Atc attraverso un'indagine interna che ha coinvolto tutti i dipendenti i quali, a vario titolo e nel corso degli ultimi dieci anni, hanno avuto contatti e relazioni con l'ufficio del dottor Santoro. L'esito di questa inchiesta disciplinare interna non è ancora stata resa nota in attesa i pareri legali sulle anomalie e sulle irregolarità registrate a carico di un paio di persone. Mentre è imminente la fissazione della data per un consiglio comunale aperto su questa penosa vicenda.
Daniela Peira