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Querelle Comune - Asti Calcio:«Dateci i soldi o pagate le bollette»
Attualità

Querelle Comune – Asti Calcio:
«Dateci i soldi o pagate le bollette»

Rivedere l'accordo della convenzione tra Asti Calcio e Comune affinché le bollette dell'Asp e di Egea vengano direttamente pagate dall'ente e non più dalla società sportiva. In sostanza è ciò che chiede Pier Paolo Gherlone, vice presidente e proprietario dell'Asti Calcio, dopo aver constatato che l'amministrazione comunale non è riuscita ad assegnare entro il 28 febbraio scorso, termine previsto dalla convenzione, il contributo annuale…

Rivedere l'accordo della convenzione tra Asti Calcio e Comune affinché le bollette dell'Asp e di Egea vengano direttamente pagate dall'ente e non più dalla società sportiva. In sostanza è ciò che chiede Pier Paolo Gherlone, vice presidente e proprietario dell'Asti Calcio, dopo aver constatato che l'amministrazione comunale non è riuscita ad assegnare entro il 28 febbraio scorso, termine previsto dalla convenzione, il contributo annuale dovuto per sostenere le spese di luce, acqua, gas del Censin Bosia. Il problema dei ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione è noto e non riguarda solo l'Asti Calcio ma, dovendo quest'ultima incassare 50.000 euro annui e contando su quel denaro per non dover anticipare soldi o chiedere dilazioni nei pagamenti ai fornitori dei servizi, la mancata assegnazione del contributo è diventata l'occasione per chiedere di rivedere gli accordi con il Comune.

«Ogni mese l'Asti Calcio si trova a dover pagare regolarmente le bollette di Asp, azienda peraltro comunale, e di Egea – spiega Gherlone – le quali non intendono ragionare circa il ritardo del pagamento da parte del Comune». Gherlone sottolinea l'atipicità per quanto riguarda l'Asp che, essendo di proprietà al 55% del Comune, chiede all'Asti Calcio dei soldi sebbene lo stesso Comune ne debba versare alla società. Un problema che, continua Gherlone, «ci pare verosimile riguardi le altre società sportive astigiane che utilizzano gli impianti sportivi comunali, le quali condividono con noi le problematiche esposte. Come potete comprendere – continua – le società sportive, ivi compresa l'Asti Calcio, sono pertanto costrette ad utilizzare risorse economiche e temporali che sarebbero diversamente destinate all'attività sportiva in senso stretto, per far fronte ogni mese agli impegni con Asp e Egea per i consumi, impegni sinteticamente comunali». Per questo motivo Gherlone chiede che il consumo di acqua, gas e luce sia direttamente pagate dal proprietario dell'impianto. «Sarebbe molto più agevole per le società sportive non farsi carico delle bollette mensili e rinunciare, sino alla concorrenza dell'importo rendicontato, al contributo in conto gestione del Comune».

La replica al vice presidente dell'Asti Calcio arriva dal'assessore allo Sport Marta Parodi. «Faccio presente che l'Ufficio sport liquida le fatture nei tempi, controllando che ci sia la copertura necessaria a pagarle. In questo caso la liquidazione del contributo è già stata trasmessa alla ragioneria che è l'ufficio preposto all'effettivo pagamento. Però ultimamente – aggiunge l'assessore – i tempi si sono dilatati anche perché il Comune può erogare i soldi solo avendoli in cassa e nel rispetto del Patto di Stabilità. Il problema è che se esternalizziamo un servizio per poi accollarci il pagamento delle bollette tanto vale non darlo affatto in gestione e tenercelo. Credo sia però giusto differenziare questi contributi perché, in alcuni casi, servono a pagare degli stipendi e qui i ritardi non ci dovrebbero essere». Sulla convenzione tra Comune e Asti Calcio l'assessore apre un tavolo di confronto: «La convenzione è del 2008 e scade nel 2020 ma credo che i termini possano anche essere rivisti, magari attualizzandoli rispetto ad oggi. In ogni caso hanno ragione a dire che il Comune deve essere il più possibile rispettoso delle scadenze».

Riccardo Santagati

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