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Turisti "green" fra vigne e cantinesulle strade di Moscato e Nizza docg
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Turisti "green" fra vigne e cantine
sulle strade di Moscato e Nizza docg

I territori di Nizza e Canelli insieme per dar vita ad un progetto di turismo outdoor. Stiamo parlando delle “Strade del Vino”, un’idea nata dieci anni fa intorno all’associazione

I territori di Nizza e Canelli insieme per dar vita ad un progetto di turismo outdoor. Stiamo parlando delle “Strade del Vino”, un’idea nata dieci anni fa intorno all’associazione “Astesana” che riunisce 180 soci tra produttori di vino, enoteche, ristoranti, strutture ricettive e artigiani del gusto, e che propone di costituire veri e propri percorsi enogastronomici e culturali tra i filari del Monferrato, corredati da eventi e intrattenimenti mirati a intercettare un turismo sofisticato. Il prossimo 3 aprile a Canelli sarà lo stesso Stefano Chiarlo, presidente di Astesana, a presentare questa nuova filosofia legata alla promozione del territorio e dei suoi prodotti e che coinvolge gli attori di queste colline: non solo l’Associazione dei Produttori del Nizza e quella del Moscato di Canelli ma anche le due rispettive enoteche regionali della Valle Belbo.

Al nostro giornale il presidente Chiarlo offre qualche anticipazione su questo ambizioso progetto che a breve diventerà realtà. L’obiettivo è quello di creare in Valle Belbo un’attrattiva turistica “green” legata ai prodotti enogastronomici e al patrimonio paesaggistico, sfruttando da una parte il richiamo delle denominazioni (il Nizza docg e il Moscato di Canelli) e allo stesso tempo le strade secondarie e asfaltate dei nostri vigneti per creare percorsi guidati e segnalati da appositi pannelli informativi. «Abbiamo immaginato due circuiti legati alle due denominazioni – spiega Stefano Chiarlo – anelli di 45-50 chilometri lungo i quali i turisti possono passeggiare tra i vigneti, ottenere servizi e forme di intrattenimento con degustazioni, visite culturali o istruttori di nordic walking e di equitazione. Soggiornare nelle strutture che aderiscono alla rete e degustare i nostri prodotti a chilometro zero. Insomma proporre una vacanza all’aria aperta e all’insegna della buona tavola, dove chi soggiorna porta a casa non solo le nostre bottiglie ma anche il ricordo della nostra terra».

Per far questo, spiegano da Astesana è necessario fare squadra tra tutti i produttori, le associazioni e le istituzioni, compresa l’Atl e coordinare le proprie attività, anche in rete. Andrea Ghignone, presidente dell’Enoteca Regionale di Canelli aggiunge che in questo progetto le enoteche ricoprono un ruolo centrale: «Punto determinante di Strade del Vino saranno le cartine sulle quali il visitatore troverà un elenco di servizi e di percorsi da coprire a suo piacere in macchina, bicicletta o a piedi. Queste mappe saranno a disposizione in Enoteca mentre i pannelli che si incontrano lungo la strada offriranno informazioni sulla modalità di produzione del vino, sulla geologia, sulla storia e la cultura del territorio». I due circuiti coprono un territorio che va da Montegrosso fino all’Acquese. Il primo è dedicato al Nizza Docg e comprende le strade secondarie che collegano la cittadina nicese a Vaglio, Castelnuovo Calcea, Agliano, Moasca, San Marzano e Calamandrana.

Il secondo, vedrà come protagonista il Moscato e partirà da Canelli per continuare in Regione Sant’Antonio, Castiglione Tinella, Santo Stefano Belbo e, passando per Moncucco, Loazzolo e Cassinasco. Un terzo circuito è in fase di elaborazione e dovrebbe interessare la denominazione del Brachetto e i Comuni di Strevi e Mombaruzzo. All’interno di Strade del Vino si stanno formulando ulteriori proposte. Gianluca Morino, presidente del Nizza, spiega l’idea di creare “Le vigne del Nizza”, un percorso che unisce le 39 vigne della Docg alla scoperta dei sapori genuini e un altro, mini percorso di 1 km, dedicato alle scuole. L’obiettivo di Astesana è quello di ultimare il progetto con la costituzione delle strutture ricettive e dei produttori partner entro l’estate, in modo da rodare l’offerta per l’Expo 2015 di Milano.

Lucia Pignari

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