Calo delle assunzioni, indebolimento del sistema imprenditoriale, soprattutto per quanto riguarda l'artigianato, crisi dei consumi e bassi redditi medi lordi dei lavoratori dipendenti, oltre che dei depositi delle famiglie. E' un quadro fortemente negativo quello che emerge dalla breve analisi del sistema socio-economico della provincia di Asti coordinata da Giovanni Prezioso con Francesco Montemurro e Lucia Morosini, che ha effettuato…
Calo delle assunzioni, indebolimento del sistema imprenditoriale, soprattutto per quanto riguarda l'artigianato, crisi dei consumi e bassi redditi medi lordi dei lavoratori dipendenti, oltre che dei depositi delle famiglie. E' un quadro fortemente negativo quello che emerge dalla breve analisi del sistema socio-economico della provincia di Asti coordinata da Giovanni Prezioso con Francesco Montemurro dell'Ires (Istituto ricerche economiche e sociali) e Lucia Morosini, che ha effettuato la ricerca relativa al 2013. Vediamo alcuni dati relativi al "capitolo occupazione".
Nel mercato del lavoro, nei primi nove mesi, la dinamica delle assunzioni registra un calo tendenziale del 7,7%, che peggiora nettamente se si prendono in considerazione sia i contratti a tempo indeterminato (-22,3%) sia le forme contrattuali flessibili (i contratti a progetto calano del 26,7% e il lavoro intermittente del 61%, mentre crescono del 20,9% i contratti di somministrazione e del 3,4% gli avviamenti giornalieri). A livello settoriale le assunzioni calano soprattutto nei settori trainati dalla domanda interna (costruzioni, commercio, alberghi e ristorazione) con contrazioni superiori a quelle registrate a livello regionale, mentre in crescita è la dinamica delle assunzioni nei settori dell'industria alimentare e nella metalmeccanica sull'onda dell'export.
Ne consegue che gli occupati nella provincia risultano 50.916 alla fine del 2012, ben 3.837 unità "ufficiali" in meno rispetto al 2009. Un indebolimento che si evidenzia anche nel trend crescente del tasso di disoccupazione giovanile rispetto al quale l'Astigiano si distingue per la peggiore prestazione assoluta a livello regionale: 39,3% nel 2012. Per quanto riguarda la densità d'impresa si è registrato un calo nell'agricoltura, anche a causa di fenomeno di "accorpamento" di piccole aziende agricole che da anni caratterizzano il settore, e nell'artigianato, che al 31 dicembre 2013 denunciava un calo di 192 imprese rispetto al 2012.
e. f.