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Mario Amerio, Spi Cgil: «Il sindacatodeve adeguarsi al cambiamento della società»
Economia

Mario Amerio, Spi Cgil: «Il sindacato
deve adeguarsi al cambiamento della società»

Società in forte sofferenza, esiguità della spesa sociale nell'Astigiano e disgregazione progressiva della famiglia, destinata a minare alla base il welfare familiare, tipico dell'Italia,

Società in forte sofferenza, esiguità della spesa sociale nell'Astigiano e disgregazione progressiva della famiglia, destinata a minare alla base il welfare familiare, tipico dell'Italia, con conseguente peggioramento della situazione. Sono alcuni degli spunti di riflessione che hanno caratterizzato il XX congresso provinciale dello Spi Cgil, categoria pensionati della Camera del lavoro, che si è svolto lunedì all'Hasta Hotel. Non tanto limitati all'ambito locale ma principalmente estesi alle questioni generali che caratterizzano la società attuale – dalle origini della crisi economica, dovuta alla sfasatura tra una finanza globalizzata e una politica governativa nazionale, al calo di credibilità della politica – nella convinzione che rappresentano l'unico strumento «per superare i riti cui siamo abituati e capire insieme dove vogliamo andare».

Ad esprimere queste convinzioni il segretario uscente Mario Amerio, confermato alla guida delle categoria per la quarta volta (con 40 voti a favore su 41), che conta nell'Astigiano 11mila iscritti, secondo solo alla Coldiretti. Un dato, questo, che riporta al passato essenzialmente agricolo della provincia, insieme al fatto che l'incidenza delle pensioni che non superano i 500 euro è più alta della media nazionale. Per quanto riguarda i temi locali Amerio ha ricordato la contrattazione sociale con le Amministrazioni municipali, cui la categoria ha partecipato.

«Nel 2013 ha interessato tutti i Comuni superiori ai 5mila abitanti con diversi accordi, oltre all'Asl e alla casa di riposo. Particolarmente significativo è stato quello con l'Amministrazione comunale, che ha fatto da capofila per l'intera regione riguardo ad Imu, progressività delle addizionali, creazione di un fondo di solidarietà per incapienti che ha consentito di restituire la Tares versata. Questo è un terreno – prosegue – su cui dovremo fare ancora di più, perché è l'unico sul quale si possono portare a casa dei risultati, anche se non è certo facile a causa dei tagli alle Amministrazioni comunali e alle Asl. Un problema grave, a questo proposito, è la costante riduzione del numero delle integrazioni alle rette delle case di riposo, che costringe molte famiglie a trovare un'altra soluzione, per esempio affidando l'anziano ad una badante o occupandosene in famiglia quando i soldi mancano. E ancora, la riduzione dell'assistenza domiciliare, almeno in provincia, e delle indennità di accompagnamento».

Infine è stato trattato l'importante tema del futuro del sindacato, «che deve adeguarsi al cambiamento della società, caratterizzata principalmente dalla frammentazione dei percorsi lavorativi e professionali». «Una direzione – conclude – che si sostanzia in tre parole chiave: contrattazione (che dovrà includere tutte quelle figure nate e cresciute notevolmente negli ultimi anni, dai precari ai "somministrati") e conflitto unito alla partecipazione». A questo proposito un accenno è stato fatto anche ai rapporti tesi tra la Cgil e la categoria Fiom, che rappresenta i metalmeccanici, cui Amerio ha rivolto un invito: «Il sindacato non è un partito o un antagonista per definizione. Il sindacato, come diceva Luciano Lama, deve fare i contratti, cioè deve firmarli».

e.f.

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