Il 70% di chi si affaccia allo sportello lo fa soprattutto per necessità, in quanto disoccupato, in mobilità, in cassa integrazione o perché lavoratore precario. Come prevedibile, la crisi economica si è insinuata anche nell'attività dello Sportello provinciale "Crea la tua impresa", che si occupa di fornire servizi di informazione e assistenza per la creazione di un'azienda a partire da un'idea imprenditoriale. Una "influenza" che emerge…
Il 70% di chi si affaccia allo sportello lo fa soprattutto per necessità, in quanto disoccupato, in mobilità, in cassa integrazione o perché lavoratore precario. Come prevedibile, la crisi economica si è insinuata anche nell'attività dello Sportello provinciale "Crea la tua impresa", che si occupa di fornire servizi di informazione e assistenza per la creazione di un'azienda a partire da un'idea imprenditoriale. Una "influenza" che emerge dal bilancio di quattro anni e mezzo di attività – dal maggio 2009 al dicembre 2013 – oggetto della pubblicazione presentata nei giorni scorsi in occasione della tavola rotonda organizzata dalla Provincia.
Obiettivo dell'incontro era confrontarsi con esperti e rappresentanti di altre Amministrazioni riguardo al supporto che un Ente pubblico può offrire alla creazione d'impresa.
Nell'occasione sono state presentate attività e prospettive dello sportello astigiano attraverso un opuscolo che illustra il progetto descrivendo le imprese nate fino a oggi grazie al supporto degli specialisti a disposizione (lo sportello è gestito per conto della Provincia dalla società "Izi SpA" in partenariato con CNA e Confartigianato, ma negli anni ha sviluppato una rete di collaborazione con numerosi Enti, associazioni di categoria e banche presenti sul territorio).
In totale in questi quattro anni e mezzo ne sono nate 117. «Questo numero – spiega Fortunato Grillo, responsabile dello Sportello che gestisce con Vittorio Cabella e Rossana Chabert – è il risultato di un processo che parte "da lontano", ovvero una scrematura tra tutti coloro che si sono affacciati allo sportello con una idea imprenditoriale. Il nostro compito, infatti, è porci al loro fianco per definire e sviluppare l'idea, valutarne la convenienza tecnica, elaborare e validare il business plan. Il tutto sconsigliando i proponenti che hanno un'idea d'impresa ancora troppo debole dal punto di vista tecnico, economico e finanziario (tanto che, successivamente, la mortalità per crisi di queste aziende è bassa, pari al 5% circa). Dopodiché, una volta nata l'impresa, continuiamo il lavoro offrendo un servizio di tutoraggio nelle prime fasi "di vita". Il tutto gratuitamente, dato che il nostro servizio è finanziato dal Fondo sociale europeo e dalla Regione. Tanto che, in questo periodo in cui l'Unione europea non ha ancora definito la programmazione del Fondo 2014 – 2020, la Regione è intervenuta a coprire il "buco" fino a marzo 2015 per evitare la chiusura del servizio».
Per quanto riguarda lo Sportello di Asti, nel periodo citato sono stati raggiunti 1.600 contatti, con 1.353 utenti "pre – accolti" (di cui il 53% donne) e 652 ritenuti formalmente idonei ad avviare l'impresa (con 528 progetti). Si nota che il 57% degli aspiranti imprenditori ha meno di 35 anni e l'82% meno di 45 anni, dati che confermano come, negli ultimi due anni, è aumentata la percentuale dei giovani (mentre la prevalenza delle donne è stabile). Interessante la condizione professionale: il 59% è disoccupato, ma, sommando a questa cifra la percentuale di chi è in cassa integrazione, in mobilità o ha un contratto precario, mostra come il 70% degli aspiranti imprenditori sia "vittima" della crisi. Parimenti, negli ultimi due anni è diminuita la quota di chi ha un contratto a tempo indeterminato ma vuole mettersi in proprio, passata dal 22 al 19%.
Per quanto rguarda il titolo di studio, invece, in predominanza gli utenti hanno il diploma di scuola superiore (40%) o di scuola media (30%). «Dopo questo lavoro di acompagnamento, quindi – aggiunge Grillo – sono nate 117 imprese, ben distribuite nei diversi settori. Tra le più diffuse troviamo quelle nell'ambito dei servizi alla persona, come saloni di acconciature o centri estetici (23%); commercio al dettaglio (18%), impiantistica ed edilizia (14%) e prodotti alimentari (13%). «Da sottolineare – continua Grillo – che questa percentuale è più alta rispetto alle altre province piemontesi, sintomo della vocazione enogastronomica dell'Astigiano».
Durante il percorso di affiancamento gli aspiranti imprenditori sono stati anche indirizzati a reperire contributi e finanziamenti utili all'avvio dell'impresa, partecipando ai bandi disponibili. Nello specifico sono 112 imprese hanno potuto beneficiare dell'Azione 4 dei "Percorsi integrati per la creazione d'impresa" del POR Piemonte 2007 – 2013: parliamo, in totale, di oltre 431mila euro rogati da Finpiemonte.
Elisa Ferrando