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Adrian Alexander HopeUna vita di avventura
Cultura e Spettacoli

Adrian Alexander Hope
Una vita di avventura

Dal Sud Africa all'Astigiano, abbracciando più di un continente. È l'avventuroso itinerario lungo il quale si è snodata la vita di Adrian Alexander Hope, cui è stata intitolata, nel 1945,

Dal Sud Africa all'Astigiano, abbracciando più di un continente. È l'avventuroso itinerario lungo il quale si è snodata la vita di Adrian Alexander Hope, cui è stata intitolata, nel 1945, sotto l'amministrazione comunale dell'allora sindaco Felice Platone, l'omonima strada di Asti, che da piazza Medici si immette in via Martorelli, incrociando via Orfanotrofio e terminando in piazza Catena.

Nato a Grahamstown, in Sud Africa, nel 1897, il personaggio in questione raggiunge, con compiti sia militari sia di organizzazione politico amministrativa, nel 1945, il nostro territorio, dove viene paracadutato nell'area di Cisterna, per entrare in contatto con le forze partigiane e combattere i tedeschi. Di origini inglesi, in precedenza frequenta l'Accademia Militare in Inghilterra, dove diventa ufficiale paracadutista.
Quindi, dal 1916 al 1920 è di servizio in India. Quattro anni dopo, si laurea in legge all'Università di Oxford. Nel ?'26, convola a nozze con Eleonor Ritchie, da cui ha tre figli.

La sua carriera, in veste di ufficiale, prosegue in Sud Africa, dove opera dal' 24 al ?40. L'anno seguente e fino al ?'43 è invece con l'Ottava Armata nel deserto occidentale del Nord Africa. Successivamente, arriva in Iugoslavia, da cui raggiunge l'Italia e quindi l'Astigiano. Proprio qui, però, il destino ha in serbo per il maggiore una drammatica svolta senza ritorno. E' la sera del 7 aprile 1945 e la Sesta Divisione degli Alpini attende il risultato dell'undicesimo lancio paracadutato di armi e munizioni. Di ritorno da una missione, Hope, con il colonnello Otello e il capitano Roccia, è intento a ripiegare un paracadute, da riporre nella camera, utilizzata come ufficio, dallo stesso colonnello e dove il maggiore entra per primo: lì, si trovano già numerosi partigiani.

Si intrecciano le strette di mano. Fatalmente, però, quel movimento di mani provoca l'esplosione di un colpo dallo Sten Gun (fucile mitragliatore, ndr) di uno dei partigiani presenti. Durante l'incidente, il proiettile colpisce al fegato il maggiore Hope, che muore in una decina di minuti. Successivamente, viene sepolto nel cimitero della frazione genovese di Staglieno.

Manuela Zoccola

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