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Zonin astigiano onorario?Ok dalla giunta, la parola al Consiglio
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Zonin astigiano onorario?
Ok dalla giunta, la parola al Consiglio

Il cavalier Gianni Zonin, patron della grande casa vinicola proprietaria dell'azienda Castello del Poggio a Portacomaro Stazione, è destinato a diventare cittadino onorario di Asti. La proposta,

Il cavalier Gianni Zonin, patron della grande casa vinicola proprietaria dell'azienda Castello del Poggio a Portacomaro Stazione, è destinato a diventare cittadino onorario di Asti. La proposta, firmata da tutti i capigruppo del Consiglio comunale, è stata votata all'unanimità dalla Giunta in attesa di passare l'approvazione finale nel consesso assembleare. Le motivazioni affondano nella sua capacità imprenditoriale riconosciuta anche recentemente dal Presidente della Repubblica che lo ha insignito del Premio Leonardo.

Il Castello del Poggio, dal 1985 ha ampliato la sua superficie vitata acquistando 200 ettari di terreno per arrivare ad un totale di 160 ettari che ogni anno consente di produrre 4 milioni di bottiglie vendute in 66 Paesi e dando lavoro, ad Asti, a una sessantina di persone. E che lo pone come più grande vigneto del Piemonte in un solo corpo. L'azienda di Zonin sarà anche una di quelle che si amplieranno grazie alla Variante 31 al piano regolatore. La proposta della cittadinanza onoraria a Gianni Zonin del Comune di Asti è evidentemente anche una precisa presa di posizione da parte dell'amministrazione tutta, sulla vicenda che contrappone l'imprenditore ai produttori di Moscato docg che respingono da anni l'ingresso del capoluogo nell'elenco del disciplinare.

Zonin, a colpi di corsi e ricorsi ai vari gradi di giudizio dei tribunali amministrativi, ha invece sempre sostenuto la piena legittimità di Asti ad entrare nella docg, essendo la città che dà il nome al vino. Un riconoscimento al quale mirano anche una decina di aziende vinicole che coltivano su vigneti nel territorio astigiano e che nei giorni scorsi hanno dato vita alla costituzione dell'Associazione Viticultori Astigiani. Presidente della neonata associazione è Enrico Rovero di San Marzanotto, vicepresidente Francesco Bersani di Portacomaro Stazione e segretaria Eva Casalone di Variglie. In comune hanno tutti l'interesse a produrre Moscato docg, anche se in estensioni molto ridotte e il riconoscimento di Asti nell'elenco del disciplinare è uno dei motivi più forti per i quali è nata la nuova associazione.

Ma non è l'unico perchè lo Statuto parla anche di promozione del territorio, il sostegno dell'agricoltura del vino, lo sviluppo dell'enologia sul Comune di Asti. Tutto dando un pieno sostegno all'amministrazione comunale nei suoi progetti di valorizzazione dei prodotti astigiani. «Secondo me è un'iniziativa decisamente interessante e concreta che va a sostenere chi lavora le colline intorno alla città -commenta Mariangela Cotto che, con il consigliere Giovanni Pensabene ha intrapreso il percorso di riconoscimento di Asti nella docg senza passare attraverso i tribunali- Quelle stesse colline che uno studio ha già dichiarato vocate alla coltivazione del Moscato. E' giusto che la città che dà il nome alla docg sia nel disciplinare».

Daniela Peira

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