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Cantieri di lavoro del Comune, saltanogli assegni di disoccupazione
Economia

Cantieri di lavoro del Comune, saltano
gli assegni di disoccupazione

Niente più assegno di disoccupazione per i lavoratori che hanno preso parte ai "cantieri di lavoro" avviati da Comuni e Unioni di Comuni in tutto il Piemonte, grazie a finanziamenti

Niente più assegno di disoccupazione per i lavoratori che hanno preso parte ai "cantieri di lavoro" avviati da Comuni e Unioni di Comuni in tutto il Piemonte, grazie a finanziamenti regionali integrati da risorse locali. E' emerso nei giorni scorsi, quando i partecipanti ai progetti, una volta conclusi i mesi (solitamente sei) di lavoro avviati nel 2013, si sono presentati all'Inps per chiedere l'assegno di disoccupazione, vedendoselo negato a differenza di quanto successo nel 2012. «In precedenza – spiega Carlo Carena, funzionario del settore Politiche sociali del Comune di Asti, che ha realizzato il progetto nel 2012 e nel 2013 – a chi svolgeva i "cantieri di lavoro" l'Inps riconosceva sia i contributi per la pensione, versati dall'Amministrazione, sia l'assegno di disoccupazione, cosa che non è più capitata quest'anno».

Ad approfondire la questione Giovanni Prezioso, segretario generale provinciale Cgil, sindacato cui si sono rivolti i 15 disoccupati che hanno partecipato ai "cantieri" avviati dal Comune di Asti. «Come Camera del lavoro – spiega – abbiamo interpellato l'Inps a livello regionale, ed è emerso che l'istituto non ha riconosciuto il diritto all'Aspi (che dal 1° gennaio 2013, con la Riforma Fornero, ha sostituito la disoccupazione) perché i Comuni non hanno versato i contributi. Peccato che non lo avessero fatto nemmeno nel 2012 quando, invece, l'assegno di disoccupazione era stato concesso».

A margine della vicenda specifica, Prezioso propone anche una lettura più ampia e generale del caso: «Ciò che preoccupa – dichiara – è che, ormai, solo quando si tratta degli "ultimi" della società (stiamo infatti parlando di disoccupati che si trovano in una condizione di sopravvivenza), si è sempre precisi e puntuali nel verificare diritti e doveri. Senza contare che stiamo parlando di persone che, se non vengono aiutate adesso, si troveranno a bussare le porte del Comune in futuro. Per questo stiamo valutando due ipotesi: o chiedere che i Comuni abbiano la possibilità di versare i contributi per l'Aspi (consentendo quindi a ciascun lavoratore di percepire un assegno di circa 500 euro) o chiedere di prolungare per uno o due mesi i cantieri da poco conclusi».

Prezioso quindi seguirà la vicenda a livello regionale mentre l'assessore comunale ai Servizi sociali, Piero Vercelli, ha chiesto un incontro con i vertici provinciali dell'Istituto di previdenza. «La questione, a questo punto – spiegano Vercelli e Prezioso – è capire con l'Inps cosa si può fare per queste persone. Al contempo, siccome quella dei cantieri di lavoro è una iniziativa molto utile per aiutare le fasce deboli della popolazione, ci sembra ingiusto che la Regione non li abbia più finanziati per il 2014, quando il Consiglio regionale ha recentemente approvato la norma che consente ai consiglieri di riscattare da subito i contributi previdenziali già versati (rinunciando ai vitalizi futuri, che scatterebbero al compimento dell'età pensionabile). Ci sono questioni molto più importanti da discutere in relazione alla pratica di bilancio, come il lavoro e le politiche sociali».

I cantieri sono organizzati annualmente a fronte di finanziamenti regionali (nel 2013 ammontavano a circa 3,6 milioni di euro per tutto il Piemonte) integrati dalle amministrazioni locali, nel caso di Asti da Provincia e Comune. L'anno scorso, ad Asti, hanno impiegato 15 persone, che hanno svolto lavori di pubblica utilità per l'Amministrazione (sistemazione aree verdi, manutenzioni stradali, impiego presso gli impianti sportivi…) ottenendo un compenso di circa 500 euro per 120 giornate di lavoro (il progetto era stato finanziato in totale con circa 70mila euro). Quest'anno, come detto, i cantieri non sono stati rifinanziati. Al loro posto la Regione ha tuttavia proposto i Progetti di pubblica utilità, di cui è stato pubblicato il bando nelle scorse settimane, in scadenza a maggio.

«Questi progetti – afferma l'assessore regionale al Lavoro, Claudia Porchietto – hanno due grandi vantaggi: sono finanziati dal Fondo sociale europeo, quindi non pesano sul bilancio regionale, e sono misure attive per l'occupazione, in grado di favorire un reale reinserimento dei partecipanti nel mondo del lavoro. Infatti, a differenza, dei cantieri, prevedono la realizzazione di un progetto di pubblica utilità grazie a partenariati tra pubblico e privato: una o più Amministrazioni pubbliche in veste di promotori del progetto di pubblica utilità; una o più operatori economici privati in veste di attuatori del progetto. Da sottolineare, infine, che essendo assunzioni a tutti gli effetti, non si verificherebbe più il problema del mancato pagamento dell'assegno Aspi dopo la fine del rapporto di lavoro».

Elisa Ferrando

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