Cerca
Chiudi questo box di ricerca.
Movicentro, sala d'attesa ancora chiusa"Era diventata un luogo di spaccio"
Attualità

Movicentro, sala d'attesa ancora chiusa
"Era diventata un luogo di spaccio"

E’ passato un anno dalla chiusura “forzata” della sala d’attesa del Movicentro di piazza Medaglie d’Oro (febbraio 2013) e a rimetterci sono stati gli utenti degli autobus extraurbani,

E’ passato un anno dalla chiusura “forzata” della sala d’attesa del Movicentro di piazza Medaglie d’Oro (febbraio 2013) e a rimetterci sono stati gli utenti degli autobus extraurbani, obbligati ad attendere le corriere all’aperto, anche al freddo, soprattutto in inverno, con tutti i disagi del caso. A metà dicembre alcune pensionate che abitano nelle frazioni si erano rivolte all’assessore ai Trasporti Mario Sorba per segnalare le criticità del Movicentro, tra cui la sala d’attesa chiusa a tempo indeterminato. In prima battuta l’assessore aveva risposto che si sarebbe attivato per tentare di dislocare sul posto un custode, considerando i motivi per cui la saletta, annessa al bar, era stata chiusa.

«Fu deciso di chiuderla dopo una rissa tra ragazzi sedata dalla polizia municipale e da allora non è più stata riaperta – commenta l’assessore – Ci siamo confrontati sulla necessità di mettere qualcuno a presidio dell’immobile ma, poiché il Movicentro è gestito dall’Asp, tocca all’azienda farsene carico». Il custode, però, non si è mai visto mentre emergono dei risvolti a dir poco inquietanti sui motivi che hanno spinto l’Asp ad interrompere il servizio. La decisione di chiudere la sala d’attesa fu presa, infatti, non tanto per la rissa ricordata da Sorba ma soprattutto per una serie di episodi che l’avrebbero trasformata in un luogo potenzialmente pericoloso.

«Era diventata un ricettacolo di violenti e spacciatori e non stiamo parlando di ragazzini ma di persone adulte che, la sera, quando le donne delle pulizie andavano sul posto per fare il proprio lavoro, le insultavano e minacciavano – spiega il presidente dell’Asp Paolo Bagnadentro – Per riaprire la sala d’attesa del Movicentro sarebbe necessario avere sul posto un agente di pubblica sicurezza che la presidi allontanando i malintenzionati». Quindi, senza garanzie sulla sicurezza degli utenti e del personale incaricato, la sala d’attesa non potrà essere riaperta.

In passato il Movicentro aveva anche ospitato uno sportello informativo della polizia municipale, esperienza utile ai cittadini e che potrebbe servire come presidio contro eventuali malintenzionati. Si tratta però di una soluzione che difficilmente potrebbe essere replicata solo per garantire l’operatività di una comune sala d’attesa. Mettere un addetto stabile a presidio del Movicentro per impedire che la saletta si trasformi nuovamente in una sorta di Bronx costerebbe, secondo le stime dell’Asp, non meno di 50.000 euro l’anno, una cifra improponibile in un momento di tagli e di minori trasferimenti Stato-Regioni-Comuni.

E c’è dell’altro. Oltre ai gravi episodi ricordati dal presidente dell’Asp e dall’assessore Sorba che hanno obbligato ad issare bandiera bianca, facendo chiudere uno dei servizi effettivamente utili agli utenti del Movicentro, vengono ora segnalati altri casi preoccupanti su alcune linee urbane dei bus, in particolare sulle tratte 2 e 3. Si parla di ragazzi delle medie, ma anche in età delle superiori, protagonisti di inquietanti comportamenti: autisti hanno raccontato di essere stati insultati, minacciati e di aver ricevuto sputi addosso da parte di questi giovani i quali, secondo quanto riferito dall’Asp e confermato dall’assessore Sorba, apparterrebbero a fasce sociali disagiate, le stesse che hanno diritto a viaggiare gratuitamente sui mezzi pubblici.

I ragazzi avrebbero anche aperto le porte dei pullman azionando i dispositivi di sicurezza e creando disagi e apprensione agli altri passeggeri.
Del Movicentro e di quanto sta avvenendo sui bus cittadini se ne parlerà martedì durante la Giunta nel tentativo di trovare una soluzione che non sia la semplice interruzione del servizio, come successo per la sala d’attesa. Una risposta che attendono soprattutto quei cittadini stanchi di dover fare a meno di un servizio pubblico per colpa dei soliti prepotenti, pochi o tanti che siano.

Riccardo Santagati

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre: