«Anche se ci sentiamo sempre dire che non ci dobbiamo preoccupare, noi non siamo per nulla tranquilli. Infatti siamo a gennaio, ma nessuno ci ha ancora detto come verranno ricollocati i 12 autisti in
«Anche se ci sentiamo sempre dire che non ci dobbiamo preoccupare, noi non siamo per nulla tranquilli. Infatti siamo a gennaio, ma nessuno ci ha ancora detto come verranno ricollocati i 12 autisti in esubero che, da settembre, riguarderanno il settore trasporti dell'Asp». Sono le parole dei sindacalisti Giampiero Freilino e Leopardo Gaetano (RSA del settore trasporti Asp) pronunciate alla conferenza stampa convocata giovedì dal consigliere comunale Giovanni Pensabene (FdS) per evidenziare «alcune problematiche che riguardano il servizio dei trasporti e la questione dei rapporti esistenti tra Asp e Amministrazione comunale».
«Il problema principale – ha spiegato Freilino – è rappresentato dai 12 esuberi che scatteranno da settembre nel settore trasporti. Comune e Asp ribadiscono da mesi che saranno ricollocati all'interno dell'azienda, ma ad oggi non ci hanno ancora detto dove. Senza contare altre questioni che incrementano la nostra insicurezza: il progetto di eliminare quattro linee frazionali già servite da altre aziende del trasporto pubblico locale, su indicazione della Regione che vuole evitare "doppioni"; l'intenzione di Asp di acquistare una piccola azienda di noleggio in un periodo in cui questo servizio ha poche richieste a causa della crisi economica. E tutti i problemi del trasporto cittadino che, così com'è, non fa altro che causare una diminuzione dell'utenza, dato che impone tempi di attesa troppo lunghi alle fermate e una eccessiva disparità di servizio nelle varie zone della città».
Parimenti, è stata risollevata la questione delle navette. «I quattro mezzi elettrici di cui è dotata l'azienda sono costati 700mila euro, ma attualmente tre sono fermi in deposito e uno circola in centro città, ed è insufficiente rispetto alla potenziale utenza. A questo riguardo da mesi avanziamo due proposte: far circolare due navette in centro – rigorosamente a pagamento, anche per evitare ingiustizie tra le varie zone della città – e una all'interno del cimitero, in modo da evitare l'ingresso della maggior parte delle auto. Eppure nulla, il Comune non risponde in merito». Pensabene ha poi ampliato il discorso analizzando il "caso tariffa rifiuti". «Circa 10 anni fa – afferma – il Comune aveva affidato all'Asp l'emissione delle bollette dell'allora tariffa rifiuti, aggiungendole in seguito il servizio di accertamento dei pagamenti. L'azienda si è dotata di un ufficio e di un software e ha svolto questo compito, svolgendolo al meglio.
Nel 2013, però, il Comune si è ripreso il compito di accertamento, per poi riassegnarlo all'Asp da quest'anno. E, ora, si riprende l'incarico di emettere le bollette della nuova tariffa, tanto da pubblicare un avviso di mobilità di personale da altri Enti, nonostante la carenza di risorse». Interpellato sulla questione, il sindaco Fabrizio Brignolo ricorda che «per il Comune assumersi questo incarico è un aggravio di costi, ma la legge dice che, siccome la tassa non riguarda più solo l'igiene urbana ma anche altri servizi pubblici, i Comuni non possono più affidare l'emissione delle bollette a terzi. Tanto che abbiamo già cominciato ad occuparcene l'anno scorso, "in tandem" con l'Asp, per cui,come spesso capita quando un solo processo viene gestito da più soggetti, il risultato non è stato dei migliori. Di conseguenza quest'anno svolgeremo questo compito "in toto", lasciando all'Asp il compito di occuparsi del pregresso».
Per quanto riguarda le sollecitazioni sui trasporti, invece, il sindaco risponde che «viste le finanze del Comune non ci sono altre possibilità di impiego delle navette, per cui l'unica opzione è affittarle a terzi, in modo che non rappresentino un costo». Per quanto riguarda le strategie aziendali il presidente Paolo Bagnadentro così replica: «Non abbiamo contatti diretti né alcuna intenzione di acquisto di un'azienda. Stiamo semplicemente esplorando nuove possibilità per il noleggio in quanto, anche per questo ramo d'azienda che si siamo trovati già in piedi, vogliamo diventare l'azienda di tutta la provincia, cercando nuove occasioni di business. Al giorno d'oggi chi sta fermo all'interno dei suoi attuali confini è perduto». E riguardo ai 12 posti a rischio precisa: «Mancano otto mesi a settembre – afferma – e stiamo studiando tutte le soluzioni volte a trovare una nuova collocazione degli esuberi all'interno dei rami dell'azienda, sfruttando anche spazi che potranno nascere negli altri settori. Ci siamo presi questo impegno e intendiamo onorarlo».