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Cronaca

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Si è chiuso con una condanna a 18 anni il processo in primo grado a carico di Isidoro Schillaci, l'uomo di 82 anni che nel luglio scorso ha freddato il vicino di casa a colpi di pistola. L'omicidio era avvenuto in corso Alfieri, di mattina presto, quando la vittima, Calogero “Lillo” Pirrello, fabbro, stava uscendo di casa per andare al lavoro.

A carico di Schillaci sono stati riconosciuti entrambi i capi di imputazione: omicidio volontario di primo grado e tentato omicidio della moglie di quest'ultimo, per fortuna scampata alla furia dell'imputato. Schillaci, difeso dall'avvocato La Matina, non era presente al processo celebrato davanti al Gup con rito abbreviato; da qualche mese è agli arresti domiciliari presso una casa di riposo cittadina, dopo che una perizia lo ha dichiarato capace di intendere e di volere al momento del gesto.

Confermato il movente del forte astio che progressivamente è aumentato negli anni di rapporto di vicinato fino a sfociare nell'intenzione criminale. Nel processo, la moglie della vittima e i figli si sono costituiti parte civile con l'avvocato Mirate; a loro beneficio il gup ha disposto anche una provvisionale di 150 mila euro in attesa di stabilire, in sede civile, il risarcimento danni.

Alla lettura della sentenza, l'avvocato La Matina ha dichiarato di avere intenzione di ricorrere in Appello appena saranno rese note le motivazioni: «Sono stati trascurati alcuni aspetti determinanti in questo processo di primo grado – ha commentato La Matina – ci sono punti oscuri nella dinamica che andranno ridiscussi, come pure la volontà di voler uccidere anche la moglie della vittima, circostanza sempre negata dal mio assistito».

Daniela Peira

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