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Durando per la Cia: «Veri agricoltorie reddito per chi lavora la terra»
Economia

Durando per la Cia: «Veri agricoltori
e reddito per chi lavora la terra»

«Il mondo ha bisogno di più agricoltura, di quella con la A maiuscola, fatta da veri agricoltori capace di creare più reddito per chi la terra la coltiva davvero»: queste le prime parole che

«Il mondo ha bisogno di più agricoltura, di quella con la A maiuscola, fatta da veri agricoltori capace di creare più reddito per chi la terra la coltiva davvero»: queste le prime parole che Alessandro Durando ha pronunciato dopo essere stato eletto nuovo presidente provinciale della Confederazione italiana agricoltori prendendo il posto dell'uscente Dino Scanavino, destinato alla prestigiosa carica di presidente nazionale. Un "cambio di guardia" importante, che porta il poco più che trentenne Durando, con esperienza di vice presidenza, a capo dell'organizzazione agricola che si pone obiettivi lontani, anche sulla scia dell'Expo 2015 organizzato sul tema del "nutrire il pianeta". Un'anima giovane, intraprendente, che ha saputo dimostrare nella sua esperienza personale, una capacità imprenditoriale associata alla dimestichezza nell'utilizzo delle nuove tecnologie di comunicazione per far conoscere ad un numero sempre maggiore di persone le eccellenze prodotte in azienda.

Durando, con esperienza anche nell'associazione giovani imprenditori agricoli, crede profondamente nel ricambio generazionale del mondo agricolo, tenuto conto che oggi, solo il 4% delle aziende italiane sono gestite da persone sotto i 40 anni di età. Fra i temi più importanti toccati durante l'assemblea, vi è la lotta alla burocrazia, definita asfissiante, che frena il lavoro degli imprenditori e ne accresce ulteriormente i costi. Poi la difesa del suolo, inteso come superficie da destinare alla coltivazione e non alla cementificazione. Questo per dare nuove opportunità alle aziende agricole ma anche per pianificare una salvaguardia del suolo dalle cirticità idrogeologiche sempre più presenti nei disastri ambientali in varie parti d'Italia.

E poi l'importante tasto dell'equilibrio delle filiere, per portare a 3 o 4 i passaggi dal produttore al consumatore, la metà di quelli attuali che assorbono in questo modo fino al 15% del valore del prodotto finale. Un dato su tutti: «In media, oggi l'agricoltore che è l'attore della filiera che corre più rischi, percepisce il 18% del valore finale del prodotto -ha detto Durando – una cifra ridicola che permette all'azienda solo di sopravvivere senza avere la possibilità di investire». Per Dino Scanavino l'assemblea è stata l'occasione per ringraziare il mondo Cia astigiano che in tutti questi anni ha supportato nel migliore dei modi la sua azione di indirizzo e di proposta. Ora, dopo 12 anni di presidente astigiana, la sua attività proseguirà a livello nazionale. Ad affiancare Durando ci sarà la vice presidente Barbara Pastorino.

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