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La sentenza del Tar aiuterà i pendolari?
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La sentenza del Tar aiuterà i pendolari?

Continua il braccio di ferro tra pendolari e Regione a distanza di alcune settimane dall'entrata in vigore dei nuovi orari ferroviari che hanno scatenato nuove polemiche in coda a quelle nate dopo

Continua il braccio di ferro tra pendolari e Regione a distanza di alcune settimane dall'entrata in vigore dei nuovi orari ferroviari che hanno scatenato nuove polemiche in coda a quelle nate dopo l'aumento dei biglietti. I pendolari continuano ad essere disperati perché non condividono le scelte decise dalla Giunta Cota in merito ai trasporti locali che hanno penalizzato i viaggiatori e, in particolare, quelli che usufruiscono delle stazioni intermedie di Villafranca, Villanova sulla tratta Asti-Torino. La nascita dei sistemi SFM e SFR, almeno secondo i piani della Regione, avrebbero dovuto portare un miglioramento dei servizi ma, secondo il comitato dei pendolari Asti-Torino, così non è stato.

«Si è invece continuato a tagliare intere linee ferroviarie, alcune anche solo parzialmente (eliminando del tutto le corse nei festivi e con cadenza ampia – ogni 2 ore – nei feriali) ma con effetti pressoché simili alla soppressione – commenta il portavoce Claudio Lano – Si è proceduto al potenziamento delle linee che entrano nel sistema metropolitano torinese, scelta condivisibile, ma lo si è fatto riducendo il servizio nelle parti periferiche delle stesse linee; lo stesso nelle tratte regionali delle linee nazionali dove si è rafforzato il collegamento veloce tra i capoluoghi a spese delle stazioni intermedie». Insomma una serie di problematiche che rendono la vita dei pendolari molto complicata in un momento in cui, dati i rincari di autostrade, carburanti e costi diretti sulla mobilità privata, la richiesta del servizio pubblico potrebbe aumentare esponenzialmente se adeguatamente supportata da investimenti.

Con l'inizio del 2014 qualcosa però è cambiato. La recente sentenza del TAR, che annulla le elezioni del 2010 vinte proprio dal governatore Cota, secondo i pendolari potrebbe rimettere velocemente in discussione anche le decisioni prese sul trasporto pubblico locale. Più che una certezza è una speranza: qualora si dovesse tornare a votare in primavera, con un anno di anticipo sui tempi previsti, i pendolari già guardano oltre l'attuale assessore ai Trasporti Bonino e si preparano a districarsi nei meandri dell'imminente campagna elettorale.

«I comitati si trovano a tutti gli effetti nel girone degli incerti – prosegue Lano – in attesa di sapere se dover tentare ancora un approccio con l'attuale assessore ai Trasporti o sperare di riaprire un dialogo con la "nuova" Regione». Anche di questo si è parlato sabato mattina nell'incontro del Coordinamento dei Comitati Pendolari piemontesi che si è trasformato «in una sorta di inventario delle dolenze del trasporto pubblico – conclude Lano – e di quello ferroviario in particolare». Adesso si attende un nuovo incontro tra i sindaci della provincia con il commissario Ardia, i portavoce dei pendolari e lo stesso Cota per confrontarsi, senza ulteriori intermediari, sulla questione trasporti in vista del 2 febbraio giorno in cui, secondo gli auspici dei comitati, si potrebbe tornare indietro annullando le criticità entrate in vigore con il nuovo orario.

Riccardo Santagati

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