I disagi, ad ogni precipitazione, sono evidenti: acqua e fango che scende dalle colline invadendo la sede stradale, allagamenti a cantine e al piano terreno delle case della zona. Succede, da anni, in
I disagi, ad ogni precipitazione, sono evidenti: acqua e fango che scende dalle colline invadendo la sede stradale, allagamenti a cantine e al piano terreno delle case della zona. Succede, da anni, in regione Monforte, lungo la Canelli-Nizza. Colpa, spiegano i residenti, dell'assenza di una conduttura che raccolga le acque piovane e le convogli verso il Belbo. Situazione acuita dall'andamento climatico, caratterizzato da precipitazioni temporalesche sempre più forti con improvvise zone d'acqua lungo la statale che hanno causato più di un'uscita di strada delle auto che si sono improvvisamente trovate immerse nel vischioso strato fangoso.
La soluzione è il "canale scolmatore" che il Comune aveva progettato quattro anni fa: un tratto di tubazione che, partendo dalla strada che scende da regione Monforte, attraversi l'ex 592 e la ferrovia tagliando l'appezzamento che degrada sino a gettarsi nel corso d'acqua: poco più di 150 metri di opere che, però, nel tempo hanno portato a ricorsi a Tar e Consiglio di Stato da parte dei proprietari del terreno a valle della statale. Azioni giudiziarie che hanno dato ragione al Comune e che, ora, sono approdate alla fase finale.
La giunta comunale, infatti, ha approvato il progetto dell'architetto Corrado Napoli per la costruzione del "canale scolmatore" che, come si legge nella delibera, convoglierà «le acque meteoriche ricadenti in corrispondenza del settore di versante ubicato in posizione sud orientale rispetto a regione Monforte». L'investimento è di 53 mila euro. Prossimo passo, l'avvio delle procedure di esproprio in quanto l'area interessata non rientra nelle disponibilità comunali.