74 sono le domande di nuovi impianti giunte al Consorzio, 600 mila le bottiglie prodotte nella scorsa vendemmia, 25% l'incremento di vendite nel 2013 sulla scorta di un trend positivo ereditato
74 sono le domande di nuovi impianti giunte al Consorzio, 600 mila le bottiglie prodotte nella scorsa vendemmia, 25% l'incremento di vendite nel 2013 sulla scorta di un trend positivo ereditato dal 2012: questi i numeri dell'Alta Langa, una piccola docg che piace e continua a mietere intenditori ed appassionati nella sua rete di amatori.
Numeri, dicono al Consorzio presieduto da Giulio Bava, che rendono il giusto onore agli spumanti storici della grande tradizione piemontese rinata grazie all'impegno di 80 famiglie di agricoltori e una dozzina di aziende che da sempre producono metodo classico da uve Pinot Nero e Chardonnay coltivate in vigneti in quota, oltre i 250 metri sul livello del mare. Asti, Alessandria e Cuneo le province in cui si produce questo vino di alto prestigio nel settore delle bollicine italiane.
Per arrivare ad una bottiglia di Alta Langa docg bisogna passare attraverso una fortissima ed orgogliosa identità agricola che rispetta un disciplinare fra i più rigorosi per spumanti esclusivamente millesimati. «A nome di tutte le aziende e gli agricoltori di Alta Langa -dice Giulio Bava- invito tutti a fare i brindisi di fine anno con un calice dello spumante che porta con sè i segni della crescita, della condivisione e di un ottimismo frutto di un lavoro ben fatto. Un auspicio per un'Italia migliore nel 2014».