Venerdì e sabato il PD terminerà il tormentato congresso per l'elezione della segreteria provinciale, per la nomina del coordinatore cittadino e per il rinnovo dei circoli, compreso quello di
Venerdì e sabato il PD terminerà il tormentato congresso per l'elezione della segreteria provinciale, per la nomina del coordinatore cittadino e per il rinnovo dei circoli, compreso quello di Asti, le cui votazioni erano state annullate dopo i ricorsi a seguito dei tesseramenti "last minute". Ad Asti si torna a votare ma le polemiche non sono passate. Dei due candidati alla Segreteria cittadina (Luigi Sposato, di area civatiana; Carlo Gentile, renziano) ne è rimasto uno solo, lo stesso Gentile, perché Sposato ha deciso di ritirarsi. L'ha fatto come segno di protesta contro le modalità con cui si tornerà ai seggi. Infatti potranno votare tutti i tesserati, anche gli extracomunitari "last minute" la cui massiccia presenza aveva scatenato i noti ricorsi alla commissione regionale e nazionale terminati con l'annullamento di 4 congressi.
«Non capisco come si possa pretendere di ricelebrare il congresso cittadino, e gli altri annullati, con la partecipazione dei medesimi iscritti della tornata precedente – commenta Sposato – Questo congresso, secondo me, ha il vizio di essere sub iudice dal momento che una commissione deve ancora pronunciarsi. Dunque non vedo come la mera riproposizione delle operazioni di voto, riservandole alla medesima platea, possa sanare ciò che sano non è stato. Avrei preferito che le attuali cariche cittadina e provinciale fossero prorogate fino al termine dell'indagine e poi tornare al voto». Anche la mozione per Civati, ovvero il resto del gruppo di area civatiana, non parteciperà al congresso in disaccordo con la scelta di rifarlo senza verificare i tesseramenti e senza «una seria disamina dei fatti accaduti».
Se nessun'altro si presenterà come candidato per il circolo cittadino (c'è tempo fino al giorno stesso del voto) Gentile sarà eletto coordinatore. Anche nella corsa alla Segreteria provinciale c'è stata una svolta. Non più due liste ma una sola con il renziano Giorgio Ferrero quale unico candidato alla Segreteria. Questa scelta nasce da un accordo politico, come confermano Ferraris e Ferrero, nel tentativo di ricompattare il Partito Democratico. Francesca Ferraris, "cuperliana", non sarà quindi candidata ma, quasi certamente, verrà eletta quale nuovo presidente dell'assemblea provinciale. «La mia è stata un'assunzione di responsabilità riguardo al gruppo ma continuerò le mie battaglie all'interno del partito». Ferrero, una volta proclamato, lavorerà ad un programma di riunificazione.
«Cercherò il recupero dell'area civatiana che ha fatto sapere di non voler partecipare al congresso – annuncia – E, come proposto da Francesca Ferraris, sarà nostra cura andare nei circoli provinciali per spiegare le scelte adottate». Dopo il rinnovo del provinciale sarà comunque messo in funzione un organismo di garanzia, come richiesto esplicitamente da Ferraris, che indaghi a fondo su quanto accaduto durante la celebrazione dei congressi.
Riccardo Santagati