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Ad Asti fallisce la protesta dei forconi
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Ad Asti fallisce la protesta dei forconi

«Deluso? di più! amareggiato». Con queste parole Luca Nardi, organizzatore dell’agitazione astigiana contro il Governo, commenta il fallimento dell’operazione. Fallimento che riguarda Asti,

«Deluso? di più! amareggiato». Con queste parole Luca Nardi, organizzatore dell’agitazione astigiana contro il Governo, commenta il fallimento dell’operazione. Fallimento che riguarda Asti, perché in altre città, vedi Torino ad esempio, l’iniziativa è riuscita e ha fatto parlare tutti i media nazionali. «Gli astigiani non si sono aggregati – ha continuato Luca Nardi – evidentemente sono contenti così. I disoccupati si lamentano tutti i giorni, gli imprenditori pure, gli operai e i commercianti non hanno pace, però quando è ora di tirare fuori le unghie e di scendere in piazza spariscono. Siamo la città con la maggior disoccupazione della Regione, ma evidentemente questo problema rimane solo a livello di discussione da bar. Non esce fuori.»

La delusione dell’apparato organizzatore è forte. Nei cinque giorni previsti per la manifestazione avrebbero dovuto presidiare gli ingressi autostradali, piazza Alfieri, piazza Primo Maggio, corso Savona, corso Torino. Ma la manifestazione è stata circoscritta solo alla giornata di lunedì e solo in piazza Alfieri. A sera il drappello di manifestanti si era già dissolto e il giorno successivo il gruppo era ridotto ad una piccola manciata di persone che hanno attraversato tutto corso Alfieri verso corso Torino con un paio di bandiere tricolore sulle spalle. Poi più nulla. La manifestazione non aveva appartenenza politica, era solo di cittadini. E forse proprio ciò che avrebbe dovuto essere una forza si è rivelata una debolezza. Evidentemente gli astigiani si muovono quando a chiederlo sono i partiti o le associazioni di categoria. Diversamente preferiscono non dare vita a proteste e a manifestazioni.

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